Niente S. Messe, funerali e matrimoni. Dunque: non resta che fare una preghiera per sconfiggere il coronavirus. Un momento difficile, di ansia e di tensione per il quale “è necessaria un’intercessione divina”, è per questo che nei giorni scorsi, su iniziativa del nostro Parroco e dei Sacerdoti e religiosi della nostra Comunità Pastorale, è stato posto in Chiesa Prepositurale, sul lato destro dell’altare, il Crocifisso che si trova solitamente nella sua cappella posta sul lato sinistro dell’altare, per momenti di preghiera affinché il Signore ci aiuti a sconfiggere il coronavirus e dia conforto a tutta la nostra città di Lissone.
Si può guardare il volto di Gesù e rimanere estranei a Lui? Davanti a Lui si partecipa non solo con un’ammirazione estetica ma per un’attrattiva del cuore.
Ripercorrendo la storia del CROCIFISSO, che è di autore ignoto e datato 1600 quando S. Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano, visitò la nostra borgata per la posa delle ” prima pietra” dell’Oratorio che poi gli fu dedicato- l’Oratorio di San Carlo -, leggiamo che le notizie iniziano ad essere più precise dal lontano 1896 quando la Comunità Lissonese, per invocare la pioggia sui terreni aridi ma coltivati, esposero il Santo CROCIFFISSO per la devozione dei fedeli e la preghiera fin quando, per “miracolo” arrivò. A quel fatto è legata la convinzione che questo CROCIFISSO sia miracoloso.
Da qui nasce la fiducia, la devozione e la preghiera orante e la sua esposizione e fatta affinché si possa sostare davanti a Lui, con una fede semplice forse ingenua ma vera e profonda.
L’artista che lo ha realizzato vi ha espresso una intensità affettiva che è diventata disegno e colore nel tratto sinuoso, delicato e fine; la Croce sulla quale Cristo è appeso vibra come una carne appena placata dopo la sofferenza.
Si può guardare il Crocifisso, il volto di Gesù e rimanere estranei a Lui? Avendo davanti quel Cristo, si può ancora partecipare a una liturgia come rimanendone fuori?
Si partecipa non solo con un’ammirazione estetica e un’attenzione devota, ma per una attrattiva del cuore che porta a riconoscere Colui che è.
Questa Quaresima ci è piombata addosso in modo sorprendente dal fondo al calendario, come non dovesse più arrivare, e adesso ci sta prendendo da tutte le parti, fino a questi giorni drammatici.
Ma il Cristo è li che continua a guardarci nella sua dolce imponenza di Crocifisso. Vorremmo averlo davanti agli occhi sempre, a guardarci e a guardarlo. Lui che ci fa popolo. Lui che non solo mostra ai discepoli che lo attorniano il suo Corpo e le ferite da cui sgorgano sette rivoli di sangue, ma dona la sua vita nei sette sacramenti.
Lui che dona il suo corpo nell’Eucaristia.
Percorriamo il cammino che ci fa diventare suo popolo fino alla terra promessa della Pasqua. Noi siamo sue ossa e sue membra, nel tormento dei fatti che stanno accadendo, nel clamore delle nostre esigenze e nella penitenza dei nostri peccati.
Preghiamo:
O Dio, Padre nostro, ricco di bontà infinita, guarda il Tuo popolo provato da questa grave epidemia. Fa che ancora e sempre possiamo sperimentare la tua grande misericordia e la tua paterna tenerezza.
Ti affidiamo tutti gli ammalati, gli anziani, i bambini e le loro famiglie; proteggi i medici e tutti gli altri operatori sanitari che, con abnegazione, sono in prima linea per aiutare le tante persone colpite dal male; dona luce e sapienza a quanti cercano nuove vie per salvaguardare la nostra salute.
Ti chiediamo, Padre Buono, di accogliere tra le braccia della Tua Misericordia tutte le vittime del grave male.
Amen
COMUNITA´ PASTORALE
S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE