Solidali nel lavoro, solidali nella preghiera per il lavoro!
Questa ricorrenza pone anche a noi una domanda: cosa ci sta veramente a cuore come cristiani?
E’ solo questione di riprendere a celebrare le messe con il popolo?
O forse questa centralità di Cristo chiede una rinnovata conversione, un nuovo spirito di popolo di Dio e una più convinta spinta alla missione, all’annuncio del Vangelo, all’unità e alla fraternità, passando dalla autoreferenzialità alla comunione testimoniante?
Anche noi non vediamo l’ora di celebrare con il popolo di Dio, con la nostra comunità che è sacramento di salvezza: ma ricominciare da cosa?
Cosa abbiamo imparato da questo tempo?
Il lavoro è una dimensione fondamentale della nostra vita.
In questo tempo di incertezza e di paura ne sentiamo con forza l’importanza ed il valore.
E’ il caso di ricordare qui anche l’art. 4 della nostra Costituzione: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Era il 1 maggio 1955, quando PAPA PIO XII° istituì la festa di “San Giuseppe Lavoratore” per aiutare i lavoratori a non perdere di vista il senso cristiano del lavoro, così pienamente incarnato nell’umile falegname di Nazareth e glorioso padre putativo di Gesù. Nel discorso con il quale istituì la festa liturgica, oggi memoria di “San Giuseppe lavoratore”, PAPA PACELLI metteva in guardia da un pensiero distorto sulla festa del lavoro, un pensiero allora legatissimo alla visione marxista della lotta di classe e privo di qualsiasi riferimento a Dio Creatore.
Il SOMMO PONTEFICE ricordò che: “…il nemico di Cristo semina zizzania nel popolo italiano […]. Specialmente nel ceto dei lavoratori esso ha fatto e fa di tutto per diffondere false idee sull’uomo e il mondo, sulla storia, sulla struttura della società e dell’economia”.
Proprio in questi tempi, ci si è resi conto di come queste affermazioni non siano mere affermazioni di principio. Ci si è resi conto di quanto sia grande la necessità di intervenire perché il lavoro abbia nell’economia e nella politica il posto che gli compete.
Se in questa festa del lavoro se fosse lecito esprimere un voto, direi: si costituisca veramente nella nostra Società civile una forte alleanza, un vero e proprio patto sociale, a favore del lavoro dignitoso, contro ogni violazione della dignità del lavoro.
E’ a voi, organizzazioni sindacali, da sempre incoraggiate e sostenute dalla Chiesa, che soprattutto compete la cura e la vigilanza perché il lavoro sia tutelato e rispettato nella sua dignità.
AUGURI ai LAVORATORI
Buon 1 Maggio a chi un lavoro lo ha, a chi teme di perderlo, a chi lo ha perso e a chi lo sta difendendo con le unghie e con i denti.
Buon 1 Maggio a chi vorrebbe cambiarlo da sempre ma non ha avuto il coraggio di farlo, a chi manca tornare in ufficio e a chi non vorrebbe più tornarci.
Buon 1 Maggio a chi sopporta ogni giorno qualcosa, a chi ha perso le motivazioni e a chi ha smesso di desiderare, progettare e soprattutto di sognare e CREDERE.
Buon 1 Maggio a tutti coloro che in questa emergenza hanno saputo ascoltare se stessi e sono pronti a tornare là fuori, con la consapevolezza di essere più forti di prima, a prescindere da tutto.
Giuseppe e Maria,
Madre dei lavoratori,
benedici il nostro lavoro
e ogni nostra attività.
Aiutateci a pregare con fede,
a lavorare con amore,
ed a essere sensibili
verso coloro che
si trovano nella disoccupazione
e nell’incertezza.
COMUNITA´ PASTORALE
S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE