Novena di Natale: BENEDIRE dire bene – testimoniare la fede – 4 incontro – testo e video

4) BENEDIRE dire bene – testimoniare i valori in cui si crede 


Care lettrici e carissimi lettori,
siamo al quarto appuntamento nella novena di Natale. Non potendo effettuare le benedizioni natalizie casa per casa, si propone una riflessione sul significato del ricevere una benedizione. ‘Benedire’ cioè ‘dire bene’. Dire bene del vicino, del mondo nonostante tutto, della mia parrocchia, dire bene la mia fede. Ancora una volta il Corona Virus ci riporta all’essenziale: nell’Avvento e nella Novena di Natale attendiamo la nascita di un Bambino. ‘Un figlio è sempre una benedizione’ dicevano i nostri nonni, più avvezzi a fidarsi della Provvidenza. E allora Benedetto sia, questo Figlio che nasce per noi. Perché è il Salvatore, il Figlio di Dio.

Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti.

. (Salmi 1:1)

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3P PADRE PINO PUGLISI

Don Peppino Puglisi non era un prete antimafia, non faceva politica, non era iscritto nel lungo elenco dei retori antimafia. Era solo un uomo ed un cristiano che cercava la normalità e pretendeva la normalità. La legalità per lui era poter operare da uomo libero, con semplicità, con naturalezza, senza servire il politico o l’amministratore di turno e senza abdicare alla dignità di cittadino, di sacerdote, di uomo.

 Giuseppe Puglisi nasce nella borgata palermitana di Brancaccio, cortile Faraone numero 8, il 15 settembre 1937, figlio di un calzolaio, Carmelo, e di una sarta, Giuseppa Fana, una famiglia economicamente modesta ma ricca di umanità e religiosità. La signora Giuseppina pregava sin da prima che lui nascesse, dopo la perdita del terzogenito, per avere un figlio sacerdote, povero e santo.
Entra nel seminario diocesano di Palermo nel 1953 e viene ordinato sacerdote dal cardinale Ernesto Ruffini il 2 luglio 1960. Nel 1962 oltre ad essere coadiutore nella borgata di Settecannoli, limitrofa a Brancaccio, inizia l’insegnamento della religione nelle scuole superiori.
 Segue in particolare modo i giovani e si interessa delle problematiche sociali dei quartieri più emarginati della città. Nel 1969 è nominato vicerettore del seminario arcivescovile minore. Il primo ottobre 1970 viene nominato parroco di Godrano, un piccolo paese in provincia di Palermo – segnato da una sanguinosa faida – dove rimane fino al 31 luglio 1978, riuscendo a riconciliare le famiglie dilaniate dalla violenza con la forza del perdono.


A Palermo e in Sicilia è stato tra gli animatori di numerosi movimenti tra cui: Presenza del Vangelo, Azione cattolica, Fuci, Equipes Notre Dame, Camminare insieme.
Svolge il suo ministero sacerdotale anche presso la “Casa Madonna dell’Accoglienza” a Boccadifalco, in favore di giovani donne e ragazze-madri in difficoltà.

A Palermo e in Sicilia è stato tra gli animatori di numerosi movimenti tra cui: Presenza del Vangelo, Azione cattolica, Fuci, Equipes Notre Dame, Camminare insieme. Svolge il suo ministero sacerdotale anche presso la “Casa Madonna dell’Accoglienza” a Boccadifalco, in favore di giovani donne e ragazze-madri in difficoltà.

Il 29 settembre 1990 viene nominato parroco a San Gaetano, a Brancaccio e qui inaugura, il 29 gennaio 1993, il centro “Padre Nostro”, che diventa il punto di riferimento per i giovani e le famiglie del quartiere. Viene ucciso sotto casa, in piazzale Anita Garibaldi 5, il giorno del compleanno, 15 settembre 1993.

Coraggioso testimone del Vangelo” lo definì Giovanni Paolo II durante la visita in Sicilia, a Catania e a Siracusa, del novembre 1994. Nel dicembre ’98, a cinque anni dal delitto, il Cardinale Salvatore De Giorgi insediò il Tribunale ecclesiastico diocesano per il riconoscimento del martirio. Il 12 dicembre 2006, la Congregazione per le Cause dei Santi in Vaticano, diede l’assenso finale alla promulgazione del decreto. Fu acclarato che «Puglisi venne ucciso perché, col suo essere prete, semplicemente prete, proponeva non una sfida, ma la costruzione di un’alternativa civile e cristiana, che svuotava dall’interno il potere mafioso. Il suo omicidio era stato un atto contro la fede che egli professava e i mandanti erano perfettamente consapevoli di colpire un sacerdote che esercitava il ministero sacerdotale “predicando…tutta a iurnata”». Il 25 maggio 2013 la beatificazione al “Foro Italico Umberto I” di Palermo.

«C’era la convinzione che il Centro Padre nostro, da lui creato, fosse un covo di infiltrati della polizia. Poi si scoprì che non era vero. Ma innanzitutto perché nelle prediche, a messa, parlava contro la mafia e la gente sentiva questo suo fascino, soprattutto i giovani» confessa Salvatore Grigoli, esecutore materiale dell’assassinio, uno dei killer più spietati di Cosa nostra: ha confessato 46 omicidi. «Un assassinio – racconta ancora Grigoli – che ci sembrò subito come una maledizione, perché da allora cominciò ad andarci tutto storto. Quella sera lo avvistammo, Padre Puglisi, in una cabina telefonica mentre eravamo in macchina. Andammo a prendere l’arma. Toccava a me. Ero io quello che sparava. Spatuzza, un componente del commando che lo uccise, gli tolse il borsello e gli disse: padre, questa è una rapina. Lui rispose: me l’aspettavo. Lo disse con un sorriso. Un sorriso che mi è rimasto impresso».

Quei “signori” che hanno tentato di soffocare quella “voce della coscienza” che è stato “3 P”: Padre Peppino Puglisi, le hanno dato una risonanza che non pensavano e l’hanno fatta rintronare nelle profondità di molti cuori, al di là di Brancaccio, Palermo e la Sicilia.

Lo hanno tolto dall’ombra, dove Padre Puglisi operava senza enfasi, senza retorica, ma con la tenace determinazione dell’operaio del Vangelo, impegnato a “fare” una realtà come Dio la vuole, e lo hanno messo in piena luce. Adesso sì, è diventato un simbolo, un punto di riferimento inequivocabile. Dovremmo dire “grazie” agli assassini perché ci hanno dato l’occasione di misurare quanto fosse grande la statura di questo umile prete? Perché eliminando uno ne suscitano cento, non impauriti ma incoraggiati dalla sua morte gloriosa, a continuare la sua opera? Loro se la vedranno con Dio, noi sappiamo che il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani. Grazie, nostro mansueto Abele, martire del vangelo vissuto!

Così scrisse Lia Cerrito, volontaria del movimento Crociata del Vangelo (dal 1987 Presenza del Vangelo) che collaborò con padre Puglisi dal 1978.

CANTO

Clicca qui per ila visione del quarto incontro della Novena 2020.

APPUNTAMENTO
I momenti di meditazione sul BENE – DIRE sono trasmessi e pubblicati sul nostro sito durante la novena di Natale alle ore 20.40, subito dopo la preghiera del KAIRE – tre minuti di preghiera in famiglia ore 20.32, con l’Arcivescovo di Milano nei giorni di:
Martedì 22 e Mercoledì 23.

Riassunto dei video della NOVENA 2020:
1) Incontro di Mercoledì 16 Dicembre, ore 20.40.
2) Incontro di Giovedì 17 Dicembre, ore 20.40
3) Incontro di Venerdì 18 Dicembre, ore 20.40

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S. Teresa Benedetta della Croce

Nei giorni confusi, nei pensieri sospesi,
nelle parole incerte,
anche in questi mesi della pandemia,
si è compiuto il tempo,

è stato mandato il Figlio.
Il tempo si è compiuto,

forse era di lunedì:
il compimento dell’inizio

è la promessa, la vocazione a
decidere il cammino.

Il tempo si è compiuto,
forse era di martedì:
il compimento del desiderio è l’ardore, la gioia che rende
leggero il peso e dolce il giogo.
Il tempo si è compiuto,

forse era di mercoledì:
il compimento della virtù

è l’umile perseveranza e
l’appassionata dedizione.
Il tempo si è compiuto,

forse era di giovedì:
il compimento del convivere

è la fraternità.
Il tempo si è compiuto,

forse era di venerdì:
il compimento della dura fatica

e della ferita profonda
è d’essere prova d’amore.
Il tempo si è compiuto,

forse era di sabato:
il compimento del riposo è la pace.
Il tempo si è compiuto,

forse era il giorno ottavo:
il compimento dell’essere figli d’uomo

è l’essere figli di Dio.
Era Natale, quel giorno.
Auguri!
Mons. Mario Delpini
Arcivescovo di Milano


COMUNITA´ PASTORALE
S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

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