2 Febbraio 2021: XXV°Giornata mondiale della vita consacrata.
Anche in questi nostri tempi inquieti, il Mistero dell’Incarnazione ci ricorda che Dio sempre ci viene incontro ed è il Dio-con-noi, che passa lungo le strade talvolta polverose della nostra vita e, cogliendo la nostra struggente nostalgia di amore e di felicità, ci chiama alla gioia.
Data:
1 Febbraio 2021
Anche in questi nostri tempi inquieti, il Mistero dell’Incarnazione ci ricorda che Dio sempre ci viene incontro ed è il Dio-con-noi, che passa lungo le strade talvolta polverose della nostra vita e, cogliendo la nostra struggente nostalgia di amore e di felicità, ci chiama alla gioia.
Nella diversità e nella specificità di ogni vocazione, personale ed ecclesiale, si tratta di ascoltare, discernere e vivere questa Parola che ci chiama dall’alto e che, mentre ci permette di far fruttare i nostri talenti, ci rende anche strumenti di salvezza nel mondo e ci orienta alla pienezza della felicità.
Nella festa liturgica della Presentazione di Gesù al Tempio, si celebra ogni anno la Giornata mondiale della vita consacrata.
Nel Decanto di Lissone la XXV° edizione sarà celebrata Lunedì 1° Febbraio 2021 con la S. Messa in Prepositurale alle ore 18.00.
Nel presentare questa XXV° giornata PAPA FRANCESCO afferma che: “ La Presentazione di Gesù al Tempio ci fa vedere un Bambino che ha portato la misericordia e la tenerezza di Dio: Gesù è il volto della Misericordia del Padre.
E’ la festa dell’incontro: nel tempio Gesù viene incontro a noi e noi andiamo incontro a Lui.
Contempliamo l’incontro con il vecchio Simeone. Ammiriamo anche l’incontro con l’anziana profetessa Anna.
Simeone ed Anna sono l’attesa e la profezia, Gesù è la novità e il compimento: Egli si presenta a noi come la perenne sorpresa di Dio; in questo Bambino nato per tutti si incontrano il passato, fatto di memoria e di promessa, e il futuro, pieno di speranza”.
Questo incontro rappresenta “…l’inizio della vita consacrata.
I consacrati e le consacrate sono chiamati innanzitutto ad essere uomini e donne dell’incontro.
La vocazione non prende le mosse da un nostro progetto pensato a tavolino, ma da una grazia del Signore che ci raggiunge, attraverso un incontro che cambia la vita. Chi incontra davvero Gesù non può rimanere uguale a prima. Egli è la novità che fa nuove tutte le cose. Chi vive questo incontro diventa testimone e rende possibile l’incontro per gli altri; e si fa anche promotore della cultura dell’incontro, evitando l’autoreferenzialità che ci fa rimanere chiusi in noi stessi”.
Per incontrarci Gesù condivide la nostra condizione umana e per questo – osserva ancora il PAPA FRANCESCO– “non ci ha salvati dall’esterno, non è rimasto fuori dal nostro dramma, ma ha voluto condividere la nostra vita. I consacrati e le consacrate sono chiamati ad essere segno concreto e profetico di questa vicinanza di Dio, di questa condivisione con la condizione di fragilità, di peccato e di ferite dell’uomo del nostro tempo. Tutte le forme di vita consacrata sono chiamate ad essere in stato permanente di missione condividendo le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono”.
I consacrati devono anche essere “…custodi dello stupore che chiede di essere sempre rinnovato; guai all’abitudine nella vita spirituale; guai a cristallizzare i nostri carismi in una dottrina astratta: i carismi dei fondatori non sono da sigillare in bottiglia, non sono pezzi da museo.
I nostri fondatori sono stati mossi dallo Spirito e non hanno avuto paura di sporcarsi le mani con la vita quotidiana, con i problemi della gente, percorrendo con coraggio le periferie geografiche ed esistenziali.
Non si sono fermati davanti agli ostacoli e alle incomprensioni degli altri, perché hanno mantenuto nel cuore lo stupore per l’incontro con Cristo.
Non hanno addomesticato la grazia del Vangelo; hanno avuto sempre nel cuore una sana inquietudine per il Signore, un desiderio struggente di portarlo agli altri. Anche noi siamo chiamati oggi a compiere scelte profetiche e coraggiose”.
L’incontro con Gesù ed il dono della vita consacrata – ha concluso PAPA FRANCESCO – vanno vissuti con gratitudine: “ringraziare, rendimento di grazie: Eucaristia.
Com’è bello quando incontriamo il volto felice di persone consacrate, magari già avanti negli anni come Simeone o Anna, contente e piene di gratitudine per la propria vocazione”.
In questa giornata dei consacrati lo Spirito Santo vuole spingerci ad uscire da noi stessi, ad abbracciare gli altri con l’amore e cercare il loro bene.
Per questo è sempre meglio vivere la fede insieme ed esprimere il nostro amore in una vita comunitaria, condividendo con altri giovani il nostro affetto, il nostro tempo, la nostra fede e le nostre inquietudini.
La Chiesa offre molti e diversi spazi per vivere la fede in comunità, perché insieme tutto è più facile.
Le ferite ricevute possono condurci alla tentazione dell’isolamento, a ripiegarci su di noi stessi, ad accumulare rancori, ma non smettiamo mai di ascoltare la chiamata di Dio al perdono.
Non lasciamo che questo ci accada, perché diventeremmo vecchi dentro e prima del tempo.
“ Possa il Signore– è l’auspicio finale del SANTO PADRE – far “crescere in noi, e aumentare in ciascuno il desiderio dell’incontro, la custodia dello stupore e la gioia della gratitudine. Allora altri saranno attratti dalla sua luce, e potranno incontrare la misericordia del Padre”.
APPUNTAMENTO
Lunedì 1 Febbraio 2021, ore 18.00 – Chiesa Prepositurale SS. Pietro e Paolo
Celebrazione Eucaristica: oltre ai fedeli della Comunità Pastorale, sono invitate le Comunità religiose del decanato e tutte le persone che sperimentano la vicinanza della Vita consacrata.
Inoltre in questa celebrazione vogliamo ricordare alla misericordia di DIO i consacrati, i religiosi e le religiose defunti nell’anno 2020.
Un ricordo particolare anche a coloro che in questo anno 2021 celebrano l’anniversario di professione religiosa: venticinquesimi, cinquantesimi, sessantesimi e oltre.
Preghiera d’abbandono
Lasciami, Signore, seguire ciecamente i tuoi sentieri,
non voglio cercare di capire le tue vie: sono figlia tua.
Tu sei il Padre della Sapienza e sei anche mio Padre,
e mi guidi nella notte: portami fino a te.
Signore, sia fatta la tua volontà: “Sono pronta”,
anche se in questo mondo non appaghi nessuno dei miei desideri.
Tu sei il Signore del tempo, il momento ti appartiene,
il tuo eterno presente lo voglio fare mio,
realizza ciò che nella tua sapienza prevedi:
se mi chiami all’offerta nel silenzio,
aiutami a rispondere, fa che chiuda gli occhi
su tutto ciò che sono, perché morta a me stessa,
non viva che per te.
( S. Teresa Benedetta della Croce: preghiera composta per la Novena di Pentecoste del 1937)
COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE
Ultimo aggiornamento
1 Febbraio 2021, 07:12