Sento compassione per la folla – Don Tiziano Vimercati – Parroco.

Don Tiziano Vimercati.

La compassione di Gesù che guarda una folla di zoppi, ciechi, storpi, sordi e molti altri che ormai lo seguivano da tre giorni. Una folla di derelitti, in più affamati e stanchi. Gesù se ne fa carico e coinvolge i suoi discepoli a essere altrettanto compassionevoli.  
Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.

Difficile, però, sfamare tanta gente con soli sette pani e qualche pesce. 
I discepoli giustamente si chiedevano come avrebbero potuto trovare in un deserto pane sufficiente per tutti.
Erano consapevoli dei loro limiti, sapevano che sarebbe stata un’impresa impossibile. Ma non avevano ancora fatto l’esperienza della compassione creatrice di Gesù.
Si può moltiplicare, si può sfamare i fratelli anche quando si ha poco.
C’è stato un miracolo, non tanto perché i sette pani e i pesci sono diventati quintali di pani e pesci, ma perché quei pochi pani e pesci sono stati condivisi.

Gesù ci rivela che c’è una logica che supera l’economia del possedere e del mercato: è la logica del dono, del donarsi senza fare i conti, di mettersi in gioco così come siamo e con quel poco o tanto che si ha, non ha importanza.
E di credere che questa logica del dono compie miracoli ed è l’unica che ci dona vita e ci rende davvero fratelli. 

Siamo discepoli di Gesù, da lui riceviamo i pani e i pesci, da non trattenere, però: li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.


Ci rende partecipi della sua compassione, del dono che fa di se stesso, e ci ricorda che è con noi quando ci offriamo agli altri, che il nostro agire è un agire con lui. 
Tutti mangiarono a sazietà anche se erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini, così termina il brano di vangelo che la liturgia di questa domenica ci propone.

Un brano che dovrebbe scuoterci al solo pensiero delle folle immense di affamati e di derelitti che riempiono il mondo.

I poveri li avrete sempre con voi, ci ricorda Gesù, come se dicesse che non elimineremo la povertà ma che allo stesso tempo la sua compassione deve diventare la nostra e quel poco o tanto che possediamo va condiviso perché solo così tutti potranno mangiare a sazietà.

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