La forza di un incontro – Don Tiziano Vimercati – Parroco.

Don Tiziano Vimercati Non fermiamoci al fatto in sé.

Data:
21 Marzo 2022

Don Tiziano Vimercati

Non fermiamoci al fatto in sé.
Anche se la guarigione di una persona cieca fin dalla nascita è certamente un evento straordinario.
È nell’episodio del vangelo di Giovanni che la liturgia ci propone in questa domenica di quaresima.
È la storia di un incontro che trasforma, un prendere coscienza della propria dignità di uomo anche se cieco e mendicante, un cammino di fede capace di dare un senso nuovo e pieno alla vita.   
Un incontro però può anche allontanare, possono scattare pregiudizi e aspettative che rendono difficile accogliersi, non si riesce a comprendere l’altro, o, per qualche motivo, scattano sentimenti di paura. Nel vangelo di oggi, giustamente, si sottolinea molto che tra Gesù e il cieco nato l’incontro si è rivelato molto felice.

Ma non lo è stato per altri personaggi: i farisei conoscevano fin troppo bene la Legge per essere disposti ad accettare la novità predicata da Gesù; i vicini, quelli che conoscevano bene il cieco e proprio per questo non si aspettano nulla da lui, non sono disposti a sostenerlo, e non si interessano di ciò che fa Gesù; gli stessi parenti pronti a prendere le distanze dal figlio, per paura di compromettersi. 
Chiediamoci allora quali potrebbero essere gli atteggiamenti da coltivare se desideriamo che per noi si realizzi un incontro con Gesù che lasci il segno nella nostra vita. E quali invece gli atteggiamenti da evitare.

Il cieco si è fidato di Gesù.
Ha intuito la forza di quell’uomo, ne ha subito il fascino, in qualche modo ne aveva già sentito tessere le lodi? O semplicemente non aveva niente da perdere, era comunque una carta da giocare, al massimo sarebbe rimasto cieco?
Rimane il fatto che si è fidato, si è lasciato spalmare il fango fatto con la saliva, e ha eseguito ciò che Gesù gli chiedeva: Va’ a lavarti nella piscina di Siloe. Ha avuto fiducia nella bontà e nella potenza di quell’uomo, e sperava che potesse aiutarlo.  

Il coraggio di dire ciò che si pensa.
Il cieco, incalzato dai farisei che volevano confonderlo e fargli dire che Gesù non viene da Dio ma era un peccatore perché non osserva il sabato, risponde: è un profeta, io so soltanto, e non posso che proclamarlo, che ero cieco e ora ci vedo. Conta ciò che gli è accaduto, non le sottili disquisizioni di chi lo sta interrogando. 

– Manifestare con coraggio la bellezza dell’incontro.
In altre parole, testimoniare la propria fede. Il cieco camminando per la strada con gli occhi coperti di fango, entrando nella piscina per lavarsi, esponendosi così a qualche commento irrisorio, tenendo testa agli avversari con il rischio di dover magari pagare qualche prezzo, dimostra che niente sta prima e vale di più dell’esperienza vissuta incontrandosi con Gesù.  


 – Dobbiamo al contrario evitare di starcene ai margini, come spettatori sempre neutrali, curiosi, un po’ pettegoli, facili nel giudicare, con la soluzione giusta per ogni problema, ma del tutto restii a prendere posizione in modo netto, ad assumersi la responsabilità di quanto si afferma, a sporcarsi le mani, se necessario.
Prudenti per non irritare chi riteniamo potente, servili quando vogliamo ricavarne un vantaggio, pronti a cambiare parere se ci fa comodo e ci offre più sicurezza stare nel gregge. Tutto questo non favorisce l’incontro, e se anche avviene non produrrà nulla. L’incontro con Gesù mi porta sulle strade del coraggio, del farsi carico, dell’onestà e della coerenza.

– I farisei escono in malo modo dal confronto con il cieco: loro, persone intelligenti e preparate, non riescono a confondere il cieco, persona probabilmente non all’altezza del loro livello culturale. Passano alle maniere forti e lo cacciano.
Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?
E lo cacciarono fuori.
Il vizio dei prepotenti: usare la forza per imporre la propria volontà, anche contro l’evidenza dei fatti e della realtà.
Così loro, i farisei, che più di altri avrebbero dovuto lasciarsi illuminare da Gesù, loro, i vedenti, diventano sempre più ciechi.

Ultimo aggiornamento

3 Aprile 2022, 23:42