Don Tiziano Vimercati – Parroco
Le ultime parole comprensibili, pronunciate dal Papa emerito Benedetto XVI prima di morire, sono state: Signore, ti amo.
Non le considero solo come le importanti parole di un uomo morente.
Esprimono la sintesi della sua vita, manifestano ciò che è stata l’esistenza di questo “umile lavoratore nella vigna del Signore”.
Quando Gesù scelse tra gli apostoli colui che avrebbe guidato la sua chiesa probabilmente si chiese chi, tra quegli amici che lo avevano seguito, lo amasse di più. Per tre volte Gesù domandò: Simone, mi ami più di costoro?
Era l’unica cosa che contasse ai suoi occhi. Solo chi lo amava senza misura poteva prendersi cura degli uomini e amarli come li amava Lui.
E’ quanto ha saputo fare BENEDETTO XVI°: con semplicità, umiltà, mitezza, senza cercare facili e ingannevoli consensi, fedele fino alla fino non tanto verso ciò che poteva essere un suo desiderio ma proteso a capire e obbedire a ciò che il Signore gli chiedeva. Uomo di grande fede, un uomo di Dio.
Un uomo libero e coraggioso: ben consapevole della gravità del gesto della rinuncia, convinto che era ciò che il Signore in quel momento gli stesse chiedendo, non si tirò indietro.
Benedetto è stato un uomo, un grande uomo. Ha saputo mostrare anche la debolezza, le difficoltà dovute all’età, il venir meno delle forze, la consapevolezza che la chiesa aveva ormai bisogno di una nuova guida, forte e in grado di affrontare le sempre più numerose e inedite sfide di una società che cambia velocemente. Ha saputo essere coerente perché convinto che è il Signore a guidare la sua chiesa, e Lui poteva anche mettersi da parte, lasciare il governo e dedicarsi alla preghiera e ad amare, più di costoro, Dio e i fratelli.
Profondo e illuminante un passaggio dell’omelia di Papa Francesco ai funerali di Benedetto.
“Dedizione grata di servizio al Signore e al suo Popolo che nasce dall’aver accolto un dono totalmente gratuito: “Tu mi appartieni… tu appartieni a loro”, sussurra il Signore; “tu stai sotto la protezione delle mie mani, sotto la protezione del mio cuore. Rimani nel cavo delle mie mani e dammi le tue”.
Un uomo che si è consegnato nelle mani di Dio ma anche in quelle degli uomini.
Credo che Benedetto abbia vissuto coerentemente il suo essere papa, Servus servorum Dei, “Servo dei Servi di Dio”, e che dovremmo conoscere meglio la preziosa eredità che ci ha lasciato.
O DIO,
che dai la giusta ricompensa agli operai del Vangelo,
accogli nel tuo regno il tuo servo,
PAPA BENEDETTO XVI°,
che hai costituito successore di Pietro
e pastore della tua Chiesa,
e donagli la gioia di contemplare in eterno
i misteri della grazia e della misericordia
che sulla terra ha fedelmente dispensato al tuo popolo.
COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
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S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
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