27 Gennaio – Giorno della Memoria – Per non dimenticare.

Nell’universo dei campi di concentramento gli uomini, le donne e i bambini privati di ogni individualità, tenuti in vita solo fino a quando potevano essere utilizzati come “pezzi da lavoro” erano sottoposti a ogni forma di sopruso e violenza perché come ha testimoniato lo scrittore Primo Levi “Prima di morire, la vittima deve essere degradata, affinché l’uccisore senta meno il peso della sua colpa”.

Data:
23 Gennaio 2023

27 Gennaio – Giorno della Memoria – Per non dimenticare.

Nell’universo dei campi di concentramento gli uomini, le donne e i bambini privati di ogni individualità, tenuti in vita solo fino a quando potevano essere utilizzati come “pezzi da lavoro” erano sottoposti a ogni forma di sopruso e violenza perché come ha testimoniato lo scrittore Primo Levi “Prima di morire, la vittima deve essere degradata, affinché l’uccisore senta meno il peso della sua colpa”.
È questa l’unica utilità della violenza inutile, come spiegherà il nazista Stangl detenuto a vita nel carcere di Dusseldorf. 

Carissimi lettrici e cari lettori,

il Giorno della Memoria, il 27 gennaio di ogni anno, è sicuramente un giorno per l’omaggio alle vittime, ma è anche il riconoscimento pubblico e collettivo di un fatto particolarmente grave di cui l’Europa si è resa colpevole, e a cui l’Italia ha attivamente collaborato; ed è importante cercare di capire cosa accadde dal punto di vista storico e sociale eperché sia stato possibile e sia stato permesso che tutto ciò succedesse.
Lo scopo è di non dimenticare mai questi momenti drammatici del nostro passato di italiani ed europei, affinché, come dice la stessa legge “…simili eventi non possano mai più accadere”. Come queste parole indicano chiaramente, non si tratta affatto di una “celebrazione”, ma del dover ribadire quanto sia importante studiare ciò che è successo in passato.

Ancora oggi molti si chiedono perché viene chiamata Giornata della Memoria: ma come?
Questo è un giorno in cui bisogna ricordare l’orrore avvenuto in quegli anni, perché senza la memoria altre vittime innocenti potrebbero morire.  Muoiono nella nostra indifferenza.
Ecco, l’indifferenza, questa è la malattia che dobbiamo combattere per evitare che gli orrori dell’Olocausto non avvengano più come invece avviene tutte le ore, tutti i giorni.

Si dovrebbe andare nei luoghi di sterminio per conoscere come la solidarietà in tempi di guerra, il superamento dell’egoismo nazionale e dell’indifferenza personale, ci potrebbe offrire l’occasione di riflettere sulle scelte del singolo davanti alle costrizioni imposte dalle dittature.
Dentro alla storia della Seconda Guerra Mondiale c’è da studiare una storia di uomini e donne che hanno scelto e vissuto la ‘solidarietà come atto di pace’.


“Continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo…” erano parole di Anna Frank.
Nonostante sapesse quale sarebbe stata la sua fine, ella aveva una speranza incrollabile…”Penso che tutto volgerà al bene…”
Com’è difficile avere fiducia ancora in quest’umanità che, facilmente, si volge al male!
Nell’atteggiamento di Anna Frank c’è una grande fede in Dio, nel suo potere di trarre del bene anche dal male, nella sua onniscienza.
Avere fiducia in Dio porta ad avere fiducia anche sulle possibilità dell’uomo.
La fede rende tutto possibile…

PER NON DIMENTICARE
Noi cittadini Lissonesi, nella giornata della Memoria della Shoah, posizioniamo la pietra d’inciampo, dedicate ai deportati lissonesi nei campi di concentramento e sterminio nazisti e mai più ritornati.
In occasione di questa ricorrenza  ricorderemo ed onoreremo Aldo Fumagalli, morto a soli ventitré anni nel campo di prigionia di Dora (Turingia).
Venerdì 27 gennaio 2023,  ore 11.00, con la partecipazione delle autorità civili, religiose, militari ed associazioni civili con sede a Lissone, verrà posata in Via Jenner, angolo via Fleming la Pietra d’Inciampo, perché intendiamo rinnovare il nostro impegno, nel pieno esercizio di una cittadinanza attiva, consapevole e democratica affinché la “memoria storica” diventi un patrimonio trasmissibile di generazione in generazione. 

Per concludere. In questo Giorno della Memoria, ricordiamoci che la Patrona della nostra Comunità Pastorale, S. Teresa Benedetta della Croce – Edith Stein con la sorella Rosa, il giorno 8 agosto 1942, mori nel campo di concentramento di  Auschwitz – Birkenau.

EDITH_STEIN_UFFICIALE_1_m
 
E sbatterà la porta in
faccia al povero
che è il Salvatore.
Sarà forse un profugo,
uno dei quindici milioni

di profughi
con un passaporto dell’Onu;
uno di coloro che nessuno
vuole e che vagano,
vagano in questo deserto

che è diventato il mondo;
uno di coloro che devono morire
«perché dopo tutto non si sa da che parte arrivino
persone di quella risma…».
O meglio ancora,
in America, un nero,
un negro, come dicono loro,
stanco di mendicare un buco negli alloggi di New York.
come una volta a Betlemme
la Vergine Nostra Signora…
Se Cristo, domani,
busserà alla tua porta.
Lo riconoscerai?
Avrà l’aspetto abbattuto, spossato,
annientato com’è
perché deve portare
tutte le pene della terra…
Evvia, non si dà lavoro
a un uomo così prostrato…
E poi se gli si chiede:
«Cosa sai fare?». Non può rispondere: tutto.
«Donde vieni?».
Non può rispondere:
da ogni dove.
«Cosa pretendi di guadagnare?». Non può rispondere: te.
Allora se ne andrà,
più abbattuto, più annientato.
con la pace nelle Sue mani nude…

( Raoul Follereau )

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes 
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano

S. Giuseppe e Antonio Maria Zaccaria
LISSONE

Ultimo aggiornamento

27 Gennaio 2023, 08:41