2 Febbraio 2023: XXVII° GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA.

“ Le persone consacrate possono immaginare di essere nella comunità cristiana un messaggio di libertà, di leggerezza, uomini e donne che vivono di niente, una parola di letizia, una testimonianza di gratuita dedizione. Vivono la consacrazione non come un vincolo, ma come una liberazione: hanno consegnato a Dio il loro desiderio di essere felici e perciò non se ne curano più: possono dedicarsi al servizio della gioia degli altri”.
Care lettrici e cari lettori,
quanto pubblicato sopra é un passo dell’omelia che l’arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini, ha offerto il 2 Febbraio 2023 in Duomo dove ha presieduto la S. Messa nella festa della Presentazione del Signore, popolarmente detta “ della Candelora”,  giorno in cui la Chiesa ha celebrato la XXVII° Giornata Mondiale della Vita Consacrata.

La fede è gioia di essere al servizio degli altri.
Il  Vangelo spesso ci presenta il tema della fede, i discepoli chiedono a Gesù “Accresci in noi la fede!”. Una preghiera che si dovrebbe fare spesso durante la giornata“Signore, accresci in me la fede!”. Gesù risponde con due immagini: il granellino di senape e il servo disponibile. “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso “Sradicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi “obbedirebbe”. Il gelso è un albero robusto, ben radicato nella terra e resistente ai venti. Gesù vuole far capire che la fede è gioia ed anche se piccola, può avere la forza di sradicare persino un gelso. E poi di trapiantarlo nel mare, che è una cosa ancora più improbabile: ma nulla è impossibile a chi ha fede, perché non si affida alle proprie forze, ma a Dio, che può tutto. 

La fede quanto un granello di senape.
Quando la fede è gioia, è genuina, è umile, è paragonabile al granello di senape è una fede che non è superba e sicura di sé; non fa finta di essere quella di un grande credente facendo a volte delle figuracce! È una fede che nella sua umiltà sente un grande bisogno di Dio e nella piccolezza si abbandona con piena fiducia a Lui. 
È la fede che ci dà la capacità di guardare con speranza le vicende alterne della vita, che ci aiuta ad accettare anche le sconfitte, le sofferenze, nella consapevolezza che il male non ha mai, non avrà mai, l’ultima parola. 
Come possiamo capire se abbiamo veramente fede?

Ce lo spiega Gesù indicando qual è la misura della fedeil servizio. E lo fa con una parabola che al primo impatto risulta un po’ sconcertante, perché presenta la figura di un padrone prepotente e indifferente. Ma proprio questo modo di fare del padrone fa risaltare quello che è il vero centro della parabola, cioè l’atteggiamento di disponibilità del servo. Gesù vuole dire che così è l’uomo di fede nei confronti di Dio: si rimette completamente alla sua volontà, senza calcoli o pretese.

Questo atteggiamento verso Dio si riflette anche nel modo di comportarsi in comunità: si riflette nella gioia di essere al servizio gli uni degli altri, trovando già in questo la propria ricompensa e non nei riconoscimenti e nei guadagni che ne possono derivare. È ciò che insegna Gesù alla fine di questo racconto: “Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.

Servi inutili, cioè senza pretese di essere ringraziati, senza rivendicazioni.
“Siamo servi inutili” è un’espressione di umiltà, disponibilità che tanto fa bene alla Chiesa e richiama l’atteggiamento giusto per operare in essa: il servizio umile, di cui ci ha dato l’esempio Gesù, lavando i piedi ai discepoli.

In questo scenario i consacrati sono uomini e donne di fede e preghiera  che annunciano la primavera col loro giovane amore per il Signore e una vita dedicata alla gioia degli altri. Il convento, la scuola, l’ospedale, non sono luoghi dove rifugiarsi, ma dove servire.
E non c’è altro posto per la nostra pace se non nella dimora di Dio, nella comunione con lui.
Perciò i consacrati e le consacrate sono uomini e donne rasserenati dalla fede e dalla grazia: dimorano in Dio.

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E donaci, la fede!
No, Signore, non ti chiediamo
di accrescere la nostra fede,
ma di donarcela.
Di donarci quella giusta dose
di fiducia nel Padre,
nel suo amore,
nella sua presenza,
nel suo silenzio,
nella sua inoperosità,
nelle sue assenze.
Donaci quella fede certa
e convinta che sa attendere
senza paura, che sa seminare
senza la certezza di raccogliere,
che sa cercare senza sapere
cosa troverà.
Donaci, Signore, fede certa
e fiducia profonda
in Colui che ci ama.

Amen.

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes 
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano

S. Giuseppe e Antonio Maria Zaccaria
LISSONE

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