È POSSIBILE  – Martedì 21 Marzo: XXVIII° Giornata della Memoria in ricordo delle vittime delle mafie.

Carissime lettrici e cari lettori, ” È POSSIBILE “è il titolo deciso per questa XXVIII° edizione della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, un titolo incoraggiante e impegnativo al tempo stesso.

Data:
10 Marzo 2023

È POSSIBILE  – Martedì 21 Marzo: XXVIII° Giornata della Memoria in ricordo delle vittime delle mafie.

Carissime lettrici e cari lettori,

È POSSIBILE “è il titolo deciso per questa XXVIII° edizione della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, un titolo incoraggiante e impegnativo al tempo stesso.
È POSSIBILE ” infatti realizzare una società senza mafie e corruzione se tutti noi viviamo con maggiore forza le responsabilità che ci assegna la Costituzione e se la politica ritorna alla sua originaria vocazione di custode e promotrice del bene comune.

C’è un’Italia che si ribella all’indifferenza, all’illegalità, alle mafie e alla corruzione che devasta i beni comuni e ruba la speranza. Un’Italia consapevole che la convivenza civile e pacifica si fonda sulla giustizia sociale, sulla dignità e la libertà di ogni persona”.

Una comunità Lissonese, una Chiesa di Lissone, martedì 21 marzo 2023 si mobilita e si ritrova con gli allievi di diversi Istituti scolastici con momenti di lettura, di riflessioni e musica al Palazzo Terragni.

Inizio alle ore 10.00  per ricordare 500 nomi delle vittime innocenti in occasione della XXVIII° edizione della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie dal titolo: “ È POSSIBILE: pace, giustizia, verità, diritti, accoglienza e libertà”.

Papa San GIOVANNI PAOLO II° nella Valle dei Templi di Agrigento il 9 maggio 1993 pronunciò il suo anatema contro la mafia e si lasciò ispirare da quella folla che in Lui vedeva speranza perché riflesso della luce di Dio.
Aggrappato al Crocifisso, unico balsamo per sanare le ferite di vite spezzate dalla mafia, tuonò contro i trafficanti di morte: “Questi che portano sulle loro coscienze tante vittime umane, devono capire, devono capire che non si permette uccidere innocenti! Dio ha detto una volta: “Non uccidere”: non può uomo, qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio!  Qui ci vuole civiltà della vita! Nel nome di questo Cristo, crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via verità e vita, lo dico ai responsabili, lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!“

Uomini, donne e bambini che hanno perso la propria vita per mano della violenza mafiosa, per difendere la nostra libertà, la nostra democrazia. Una memoria condivisa e responsabile grazie alla testimonianza dei loro familiari che si impegnano affinché gli ideali, i sogni dei loro cari rimangono vivi. In tanti luoghi del nostro Paese e all’estero, vengono letti tutti i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Un lungo elenco, recitato come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai.

Nel rispetto della presunzione di innocenza degli indagati e riponendo fiducia nell’azione della magistratura, vediamo che accadono eventi, a cui assistiamo da molti anni, che sono chiaramente espressione di un tessuto urbano infiltrato dalla delinquenza.
Parliamo di attentati a persone,  dei ripetuti incendi di autovetture, che il più delle volte avvengono in orari notturni, ma anche di episodi di danneggiamento di esercizi commerciali.
Segnali visibili, questi, di una presenza criminale sul territorio che opera nell’ombra e che, usando gli strumenti dell’intimidazione e della sudditanza psicologica, crea insicurezza sociale.
A questo vanno aggiunte le “normali” attività che caratterizzano le organizzazioni criminali, prima fra tutte l’emergenza e sfruttamento dei profughi, lo spaccio di droga, senza tralasciare i fenomeni del gioco d’azzardo e dell’usura, quest’ultimo in grande espansione per la crisi economica scaturita dalla pandemia del coronavirus, sottostimato nella sua gravità per lo scarso numero di denunce, ma non meno pericoloso per i gravi danni provocati nella tenuta del tessuto economico e sociale della comunità cittadina.
Con l’usura, la criminalità ha la possibilità di riciclare gli enormi capitali del traffico di droga o di altri traffici illeciti. In tempo di crisi, spesso chi ha una attività commerciale ha necessità di accedere, in tempi rapidi, a crediti per far sopravvivere l’azienda. In questi casi chi presta denaro viene visto come un’ancora di salvezza nei momenti di difficoltà. Abbastanza presto, però, la trappola dell’usura si rivelerà come una ragnatela, dalla quale è molto difficile uscire. Non di rado i titolari delle aziende sono costretti a cedere l’intera attività commerciale permettendo alla criminalità di impossessarsene e in tal modo entrare nel circuito dell’economia legale.
Non meno perniciosa è l’evidenza che anche persone delle Istituzioni, che dovrebbero garantire sicurezza e giustizia, siano toccate da eventi che minano alla base la fiducia dei cittadini nelle stesse Istituzioni.

Le Istituzioni sono sacre. Non vanno mai confuse con le persone” diceva il Magistrato Giovanni Falcone, ed è così. Solo avendo le Istituzioni come punto di riferimento possiamo garantire la tenuta democratica del paese.
È necessario, però, come dice Don Luigi Ciotti che: “chi le rappresenta deve dimostrarsi eticamente all’altezza del ruolo”.
È scandaloso apprendere che avvocati e magistrati siano stati corrotti dalla criminalità organizzata.
Questo crea sfiducia e disorientamento nei comuni cittadini, sempre più assuefatti e rassegnati ad un sistema diffuso di malaffare.
Tali fenomeni, per essere fronteggiati, necessitano della sinergia di una pluralità di soggetti che per competenza e sensibilità devono concorrere a rafforzare quell’equilibrio necessario che fa di un insieme di persone una comunità civile, che ha come punto di riferimento i valori costituzionali.
Parliamo di Istituzioni,  ma anche di associazioni, che a vario titolo operano sul territorio per formare, educare, tessere legami di relazioni positive che insieme fanno crescere una comunità.

Reagire è quanto mai necessario ed urgente. Occorre ritrovare un terreno comune in cui le parti sane della società, del mondo ecclesiale, accanto a chi rappresenta le Istituzioni e ricopre funzioni pubbliche “con disciplina ed onore”, possano ridare slancio al senso di responsabilità che deve contraddistinguere i cittadini che hanno a cuore le sorti della propria comunità cittadina.
Andrebbero quindi implementate tutte quelle realtà che, in rete, fanno interagire rappresentanti dello Stato e cittadini, magari associati, per arginare le derive pericolose che portano nel tempo a logorare il tessuto sociale.
A Lissone, nello specifico, è indispensabile far funzionare un Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali. Tale Comitato dovrebbe avere lo scopo di assistere il Consiglio Comunale e la Giunta Comunale nell’analisi e nel monitoraggio dei fenomeni delinquenziali in particolar modo lo spaccio della droga. Sarebbe una forma utile di monitoraggio dal basso delle micro e macro-illegalità e una costante attenzione alle attività delinquenziali del territorio, oltre che un intelligente segno di cooperazione disinteressata, a servizio del bene comune.

APPUNTAMENTO
21 MARZO 2023 – ore 10.00
Palazzo Terragni – Auditorium:  XXVIII° Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Programma:
Lettura dei nomi delle vittime di mafia. 
Musiche a cura dell’orchestra della scuola “B. Croce”.
Riflessioni sul valore della cittadinanza attiva

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COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes 
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano

SS. Giuseppe e Antonio Maria Zaccaria
LISSONE

Ultimo aggiornamento

23 Marzo 2023, 14:10