In Morte di ADRIANO MUSCHIATO.



Domenica 12 Marzo, nelle prime ore pomeridiane, ci ha lasciato un grande uomo, ADRIANO MUSCHIATO.
Lo ha fatto in silenzio, tenendo fede alla natura schiva e riservata che lo accompagnava negli ultimi anni.

Da domenica pomeriggio, quando in Lissone si è diffusa la notizia della morte improvvisa di Adriano Muschiato, un pensiero insistente abita – e tormenta – il nostro cuore e la nostra mente: “Perché? Perché, Signore, hai permesso che la vita di Adriano si spezzasse, perché stroncare un servizio così generoso e fecondo per Radio Mater, la nostra Comunità Pastorale e la nostra città di Lissone, per la cultura lissonese? Di fronte a questa domanda – umanamente lecita e comprensibile – non c’è che il silenzio, come il silenzio e il pianto di Gesù alla notizia della morte dell’amico Lazzaro; come il silenzio del Sabato Santo, dopo la morte di Gesù; il silenzio di ognuno di noi di fronte al mistero della vita e della morte; il nostro silenzio per il vuoto che la dipartita di Adriano genera tra i suoi famigliari, nella Comunità Pastorale, nella politica, nella città.

Ma come Gesù ruppe il silenzio quando incontrò Marta e le disse: “Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me avrà la vita eterna” (cfr  Gv 11, 26); come l’Angelo, il mattino di Pasqua, sciolse il silenzio chiedendo alle donne: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?( cfr Lc 24, 5), anche noi siamo chiamati a sciogliere il silenzio per vivere questo momento di dolore con la fede nella Risurrezione, accogliendo la morte di Adriano come il suo passaggio dalla precarietà dell’esistenza terrena alla beatitudine della vita eterna, dove il Signore lo ricompenserà di quello che è stato e di quanto ha fatto e ha dato a tutti noi e nessuno si senta escluso.

Quello che è stato!

Lo ricordiamo insegnante di biologia  nei vari licei ed Istituti dove ha insegnato. Ci diceva qualche tempo fa: “Ai miei studenti che sono stati anche ai miei figli, visto che non sono spostato, dicevo spesso: non guardate soltanto a quelli che stanno avanti a voi, affascinati dalla loro carriera brillante; guardate anche a chi sta indietro rispetto a voi, meno fortunati e con minori possibilità di riuscita. Non li dimenticate”.
Era letteralmente abitato da una passione educativa, che lo ha condotto a prolungare le ore di insegnamento offrendo agli studenti ripetizioni gratuite presso la nostra Casa Canonica.
Lo ricordiamo impegnato con passione e generosità nella politica, per il bene offerto negli interessanti programmi di Radio Mater. Amava Lissone e la sua gente, ed era abituale incontrarlo intento ad ascoltare tutti, con quella umanità popolare e ricca che lo faceva sentire davvero vicino e partecipe, fedele al programma di azione che si era proposto, quando aveva detto di voler essere “Uno di noi”.
È stato, come ha scritto qualcuno in queste ore, “un Sindaco entusiasta e battagliero, mai rassegnato ma sempre orgogliosamente fiero dell’incarico” ricoperto, “incapace di serbare rancore” e capace di risolvere “piccole e grandi questioni, senza mai appendere manifesti o cercare ribalte”.

Per lui davvero la politica, vissuta con onestà e rettitudine, con profonda dedizione, con grande libertà interiore e indipendenza da pressioni e correnti, anche se non gli ha risparmiato amarezze e delusioni, è stata la forma più alta della carità, intesa come autentico servizio al bene comune.
Non ha mai nascosto la sua identità di uomo di fede, ricevuta dai genitori.
Da lì anche nasceva la sua sensibilità e la sua attenzione verso ogni forma di necessità e bisogno, e la sua spiccata simpatia per istituzioni di solidarietà come l’UNITALSI, AVO e la Casa di Riposo Agostoni.
Ci mancherà il suo sorriso, la sua umanità, la sua cordiale attenzione, la sua voglia di fare, il piglio sicuro e deciso con cui affrontava i problemi, la semplicità e immediatezza del tratto, l’intensità del suo impegno che spesso gli faceva perdere il sonno.
È l’eredità che lascia a tutti noi che lo abbiamo conosciuto ed avuto come amico e a quanti che con lui hanno lavorato per il bene della società religiosa e civile.
La vita è un dono di Dio.
A Lui, e a Lui solo, appartiene l’ora e la modalità della nostra morte. “Chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?” (cfr  Mt 6, 27), domanda Gesù. Anche l’ora della nostra morte è nelle sue mani, dentro un suo progetto che a noi rimane imperscrutabile ma che è sempre e solo un progetto di amore.

Perché il Signore Gesù è Risorto per esercitare una signoria sulla vita e sulla morte di quanti si affidano a lui: una signoria che è protezione, cura amorevole, realizzazione vera.

La morte che ha colto Adriano è per tutti noi un ammonimento serio, che ci insegna a vigilare e ad essere sempre preparati per l’incontro con il Signore. Essere preparati significa vivere “in grazia di Dio”, che è la prima e fondamentale condizione di una vita autenticamente cristiana.

Mentre porgiamo ad Adriano Muschiato il saluto dell’affetto, dell’amicizia e della gratitudine, ci torna spontaneo alla mente quel suo modo caratteristico di congedarsi, quando stringeva calorosamente la mano e con il sorriso sulle labbra  diceva: “Tante, tante belle cose!”.
Quel saluto lo rivolgiamo ora a lui, pregando che possa godere di tutte le ”belle cose” che il Signore Gesù riserva a quanti si sono affidati a lui ed hanno accolto e messo in pratica il suo Vangelo, mentre attendiamo che venga un giorno pienamente ricomposta nella casa di Dio quell’unità e quella comunione che la morte sembra interrompere ma che in realtà la fede continuamente ravviva.
Grazie ADRIANO, per quello che sei stato e per quello che ci hai dato.
Il SIGNORE ti accolga nelle sue braccia di Padre misericordioso e ti doni la ricompensa della tua fedeltà e delle tue fatiche.
L’eterno riposo, donagli o SIGNORE, e splenda in Lui la luce perpetua, riposa in pace.
AMEN.

I funerali saranno celebrati in PREPOSITURALE, la sua Prepositurale, Mercoledì 15 Marzo 2023, ore 10.00 preceduti dalla recita del S. Rosario alle ore 09.35

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Una verità al di là di tutto.

Donaci, Signore,
una vera, nuova e più approfondita
conoscenza di te.
Anche attraverso le parole
che non comprendiamo,
fa’ che possiamo intuire con l’affetto del cuore
il mistero tuo che è al di là di ogni comprendere.
Fa’ che l’esercizio di pazienza della mente,
il percorso spinoso dell’intelligenza
sia il segno di una verità
che non è raggiunta semplicemente
coi canoni della ragione umana,
ma è al di là di tutto
e, proprio per questo, è la luce senza confini,
mistero inaccessibile e insieme nutritivo
per l’esistenza dell’uomo,
per i suoi drammi e le sue apparenti assurdità.
Donaci di conoscere te, di conoscere noi stessi,
di conoscere le sofferenze dell’umanità,
di conoscere le difficoltà
nelle quali si dibattono molti cuori
e di ritornare a una sempre nuova
e più vera esperienza di te.

Amen.
(Card. C. M. Martini)

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes 
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano

S. Giuseppe e Antonio Maria Zaccaria
LISSONE

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