Don Tiziano Vimercati – Parroco

Dio ricco di misericordia era il titolo di una enciclica di PAPA San GIOVANNI PAOLO II°.  
Un grande amore, quello di Dio, rivolto al mondo intero, che abbraccia ogni uomo e ogni donna. Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito.  
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui, così dice San Giovanni nel vangelo di oggi. Il modo in cui cercare Dio è quello di fare esperienza del suo amore, cioè di sentirci amati.

La fatica che alle volte possiamo provare nel vivere la nostra fede nasce dal fatto che la pensiamo come uno sforzo solo nostro, la nostra volontà di arrivare a Dio, di cercare di amare il Signore, al posto di abbandonarci con più fiducia in Lui, lasciare che sia Lui il primo ad agire in noi.    
Le grandi cose non le possiamo realizzare da soli con uno slancio di buona volontà ma nascono dalla gioia di chi si sente amato.  
Questa è la prima esperienza che dobbiamo fare.  
Senza dimenticare che inevitabilmente dovremo fare i conti anche con la realtà del peccato e del male, che ci circonda ma che sta anche dentro di noi. Il male non è cosa da poco, coinvolge tutti con le potenzialità negative che ci portiamo dentro, coinvolge l’umanità con scelte collettive e modelli di vita che non hanno niente a che fare con il vangelo.     
Il riconoscimento del male, però, non è per lamentarci, piangere su noi stessi o, peggio ancora, per perdere la speranza.

Insieme al peccato dobbiamo scoprire la bellezza dell’amore di un Dio ricco di misericordia, sempre pronto al perdono e che ci prende per mano per camminare insieme sulla strada della giustizia.   
Riconoscere il nostro peccato, dunque, ma nella consapevolezza di non essere per questo condannati, bensì ancor più amati, dovrebbe accompagnarci come dimensione esistenziale, cioè come stile di vita.
Chi si pensa solo come peccatore perde la speranza e la gioia di vivere.
Ma oggi, che si è allentato il senso del peccato, forse sono in pochi a correre questo rischio.
Sono molti di più quelli che si fermano all’amore di Dio, magari ragionando così di fronte al peccato: tanto Dio è buono, perdona tutto.

Ma in questo modo si perde l’abitudine, che ritengo fondamentale, di guardarsi dentro, di leggere e comprendere il senso delle nostre azioni, del nostro comportamento, quella capacità di non nascondere a noi stessi la verità del nostro essere.    
Il perdono e l’amore che Dio ci dona sono una cosa seria.
Dono gratuito, che va oltre i nostri meriti, ma di cui non possiamo abusare e dare per scontato.  
Il grande amore di Dio non ci esonera dal riconoscere il male commesso.    
Però, con San Paolo, così come scrive nella lettera ai Romani, se è vero che siamo immersi in una realtà di male e di peccato è ancor più vero che la Grazia di Dio è infinitamente più grande del male.   
E questo non può che darci speranza.

PADRE buono
tu che ami così tanto i tuoi figli
da accettare la morte
del tuo FIGLIO prediletto
per la nostra salvezza.
O Signore,
tu che con la tua luce
illumini le nostre vite,
tieni viva in noi la fiamma di fede
accesa nei nostri cuori
così anche noi sapremo
essere luce in questo mondo.

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes 
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
SS. Giuseppe e Antonio Maria Zaccaria
LISSONE