Giovedì 5 Ottobre 2023 serata con Fratel FABIO MUSSI del P.I.M.E. su: IO Missionario nella terra del Ciad

Essere missionari non è cosa da specialisti, la vocazione missionaria nasce dal Battesimo.

Data:
4 Ottobre 2023

Essere missionari non è cosa da specialisti, la vocazione missionaria nasce dal Battesimo. È un compito per tutti, ma prima ancora è una “mossa” che nasce dal desiderio di comunicare il tesoro che abbiamo scoperto incontrando Gesù. Vale per i religiosi e per i laici, per chi vive in Italia come per chi vive in Missione.

Carissime lettrici e cari lettori,

giovedì 5 Ottobre 2023 ore 21.00 presso la Chiesa Parrocchiale di San Giuseppe Artigiano – Via Fermi – si tiene una testimonianza su: ” Io Missionario nella terra del Ciad” con Fratel FABIO MUSSI.

La situazione nel Ciad –

Anche se è uno dei Paesi più poveri nel mondo, il Ciad ospita quasi un milione di rifugiati, di cui circa il 75% sono sudanesi, il 21% provengono dalla Repubblica Centrafricana e il 4% dalla Nigeria e da altri Paesi vicini.
Sono dati ufficiali della Banca Mondiale secondo la quale il Paese saheliano ospita il dodicesimo numero di rifugiati al mondo e il quinto nell’Africa sub-sahariana dopo Uganda, Etiopia, Sudan e Repubblica Democratica del Congo, ma è soprattutto il quinto Paese al mondo per numero di rifugiati pro capite rispetto alla popolazione.

La crisi nel vicino Sudan sta contribuendo al significativo aumento degli sfollamenti forzati in Ciad, con 400.000 nuovi arrivi registrati dal 15 aprile 2023, giorno in cui è iniziato il conflitto in Sudan.
La maggior parte dei rifugiati sono stati in Ciad per più di 15 anni, grazie alla politica del governo di N’Djamena e ai sostanziali contributi dei partner internazionali per lo sviluppo.

La politica di apertura del governo ai rifugiati sudanesi ha però un risvolto sulla politica interna del Ciad perché concedendo la cittadinanza ciadiana a persone provenienti dal Sudan, alcune delle quali apparentate per via di vincoli familiari e tribali al clan del Presidente, si può influire nelle elezioni ciadiane, ed alcune di loro vanno a integrare le forze di sicurezza locali, divenendo di fatto dei mercenari al servizio dell’attuale regime.
Il cristianesimo in Ciad è la seconda religione del Paese.
La maggioranza della popolazione ciadiana (circa il 52%) è di religione islamica. 
I cristiani rappresentano circa il 44% della popolazione: di essi, il 24% circa sono protestanti e il 20% circa sono cattolici.

“Il sangue e le lacrime dei ciadiani sono scorsi abbastanza e devono finire” avvertono i Vescovi del Ciad in un memorandum indirizzato al Presidente della Transizione, facente funzione di Capo dello Stato, Mahamat Idriss Déby.
La Conferenza Episcopale del Ciad chiede al governo di affrontare i problemi che affliggono la popolazione come la diffusione dell’insicurezza, la carenza di beni di prima necessità e la composizione della Commissione nazionale incaricata di organizzare il referendum costituzionale.
Secondo i Vescovi, è difficile credere che le uccisioni e le carenze di beni di prima necessità in Ciad siano contingenti e accidentali.
Queste situazioni, create volontariamente o per ignoranza costituiscono delle sfide per tutti noi, ma prima di tutto per i governanti che si sono dati l’unico scopo di garantire la sicurezza e il benessere del loro popolo” affermano.

In questi anni l’Arabia Saudita e altri Stati del Golfo hanno investito massicciamente nella costruzione di moschee e in campagne di proselitismo che hanno “prodotto” molte conversioni.
Sono arrivati anche religiosi che predicano un islam radicale e aggressivo, poi espulsi per iniziativa del presidente Deby.
Qualcuno perché pensa di farne un veicolo di ascesa economica e sociale, altri sono incuriositi e affascinati da amicizie con cristiani e scoprono nel Vangelo la strada maestra per l’esistenza.

Per questo Fratel Fabio concepisce la missione come la nuda testimonianza di ciò che ha conquistato la loro vita.
Più che inventare strategie, si tratta di mostrare un tesoro che va messo a disposizione di tutti.
Vivere il Vangelo qui significa accettare ogni giorno la sfida dell’essenzialità, condividere nella semplicità le necessità della gente e offrire a tutti la testimonianza di Gesù, nella consapevolezza che la vita è un viaggio verso l’altro, e si può essere missionari in ogni contesto.
È una logica che non conosce confini geografici o generazionali e ci aiuta a riscoprire cosa significa essere Chiesa cattolica, cioè universale.
Per noi italiani in particolare, che abbiamo “generato” tante figure di missionari partiti per ogni latitudine, è una rivoluzione copernicana, un cambio di prospettiva radicale: per molto tempo abbiamo fatto conoscere il Vangelo in terre lontane, ora da quelle terre arrivano a noi testimoni del Vangelo.
Visto i temi generati e l’importanza della testimonianza di Fratel Fabio vi invitiamo all’evento di Chiesa.

APPUNTAMENTO
Parrocchia San Giuseppe Artigiano
Giovedì 5 ottobre 2023- ore 21.00: Serata con Fratel FABIO MUSSI.
Tema: “Io Missionario nella terra del Ciad ”

Entrata libera, vi aspettiamo numerosi …

Illuminati dall’incontro con Te
e animati dal Tuo Spirito,
aiutaci Signore
ad avere cuori ardenti, 
occhi aperti, piedi in cammino, 
per far ardere altri cuori
con la Parola di Dio,
aprire altri occhi a Gesù Eucaristia,
e invitare tutti a camminare insieme
sulla via della pace e della salvezza.
Amen
.

COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
SS. Giuseppe e Antonio Maria Zaccaria
LISSONE

Ultimo aggiornamento

24 Giugno 2024, 17:35