Giovedì 27 giugno, ore 21.00 – Serata con Fratel FABIO MUSSI del PIME su: Ciad, il dramma dei rifugiati.
Carissime lettrici e cari lettori,viviamo in una società caratterizzata dalla fretta, dal correre, dal cercare di arrivare prima degli altri.
Data:
20 Giugno 2024
Carissime lettrici e cari lettori,
viviamo in una società caratterizzata dalla fretta, dal correre, dal cercare di arrivare prima degli altri. Tutto ciò va a scapito della riflessione, più che mai necessaria in questi tempi.
Sul portone di una Chiesa Parrocchiale, un cartello ricordava che “ …si entra in chiesa per pregare Dio e si esce per servire il prossimo”.
Può sembrare una frase fin troppo semplice, ma a ben guardare riassume l’intenzione missionaria di una Comunità Pastorale. Infatti il cristiano non si limita ad una pura azione di culto slegata dalla realtà: il suo ascoltare la Parola di Dio e partecipare comunitariamente all’Eucaristia, lo porta ad un impegno e ad un servizio che offre alla sua comunità, avviando un processo virtuoso per cui, ispirato dalle Scritture, si apre al servizio dei più bisognosi.
Questo incontro organizzato del Gruppo Missionario della Comunità Pastorale Lissone con il concittadino Fratel FABIO MUSSI è il momento opportuno per far sì che “la missio ad gentes” entri nella meditazione di tutti noi che abbiamo a cuore il dilatarsi della Chiesa nel mondo. Grazie ai sacrifici e agli sforzi fatti da schiere di missionari, religiosi e religiose lissonesi lungo i secoli, possiamo dire che non esiste nazione in cui non sia arrivata la Buona Notizia di Gesù di Nazareth.
Percentualmente, parlando di alcuni Paesi, la presenza della comunità cristiana è ancora agli albori ma la missione è quel tipico modo di vivere la fede che ti fa sentire sempre impegnato come cristiano nel dare testimonianza della speranza che è in te. Essa rende più autentico e più incisivo il nostro modo di essere cristiani. Pertanto, va evidenziato come la missio ad gentes, punto cardine dell’ultima GMM di Lisbona, sia passione e zelo per portare il Vangelo al mondo intero, cominciando proprio da dove noi viviamo, partecipando così alla meravigliosa avventura di portare la mente Buona Notizia “fino agli estremi confini della terra”.
“Senza un maggiore sostegno da parte della società civile mondiale, sarà estremamente difficile fornire gli aiuti necessari a chi ne ha più bisogno” afferma Fratel Fabio. “Ho sentito storie strazianti di persone che hanno perso familiari, amici, casa e mezzi di sostentamento, ma in questa disperazione, ho visto anche la determinazione dei rifugiati ad andare avanti, se solo si dà loro il sostegno e l’opportunità”.
La guerra in Sudan è una tragedia che continua ad aumentare di proporzioni. I profughi sudanesi in Ciad sarebbero più di mezzo milione, e le risorse a disposizione sono molto limitate.
“La scorsa settimana il numero di nuovi arrivi in Ciad ha superato le 500mila persone. In Sud Sudan entra ogni giorno una media di 1.500 persone”, ha aggiunto l’Unhcr in un comunicato stampa. Secondo l’Ocha, al 21 gennaio, quasi 517mila persone avevano attraversato il confine.
Questa nuova ondata va ad esacerbare una situazione già compromessa.
A questi si vanno ad aggiungere i ciadiani che abitavano in Sudan e che sono ritornati in patria.
Il sovraffollamento ha obbligato, coloro che scappano dalla guerra in Sudan, a costruirsi capanne e rifugi di fortuna instabili e non a norma.
Il Ciad è uno dei Paesi più poveri del mondo, oltre il 40% vive sotto la soglia di povertà e, di conseguenza, i residenti soffrono delle stesse necessità dei rifugiati: acqua, cibo e assistenza medica.
La siccità e il clima estremamente ostile in questa zona geografica non aiutano a colmare la sete d’acqua che sta colpendo i civili. Sono solo pochi i litri pro capite con i quali le persone devono soddisfare le esigenze quotidiane. Questo vuol dire che con lo stesso rifornimento i bisognosi devono bere, lavare e cucinare.
L’emergenza di chi scappa da questo conflitto sta influenzando, irrimediabilmente, anche l’istruzione. I bambini sudanesi (insieme anche alle donne) sono la maggioranza di questo movimento di massa che attraversa il confine.
Oltre il 90% di questi bambini, in Sudan, andava regolarmente a scuola. Ora che la guerra civile ha costretto l’interruzione di questi percorsi, il Ciad si trova di fronte a difficoltà enormi per sopperire a questa mancanza: non ci sono abbastanza insegnanti, classi e strutture.
Se la priorità è, ovviamente, sfamare queste persone, soddisfacendoli con beni di prima necessità, è altrettanto giusto e doveroso ridare dignità e garantire una educazione equa nonostante la gravità degli scontri in Sudan.
Molte donne hanno subito violenze di genere e stupri.
Questo sottintende un impegno da parte delle istituzioni volto a supportare psicologicamente – oltre che logisticamente -, dei civili che hanno subito soprusi aberranti.
A fine febbraio 2024 altri rifugiati provenienti dal Sudan sono stati registrati, il numero è in continuo aumento e ha superato i 500 Mila totali. Questa nuova ondata va ad esacerbare una situazione già compromessa.
A questi si vanno ad aggiungere i ciadiani che abitavano in Sudan e che sono ritornati in patria.
Il P.I.M.E. con Fratel FABIO MUSSI in prima linea e la Caritas si sono imposti come obiettivo principale quello di rilocalizzare i rifugiati lontano dal confine e dalle zone colpite verso aree ritenute più sicure. Circa 260.000 persone sono state spostate in zone diverse, mentre circa 160.000 sono in attesa. Le ondate future saranno sempre più difficili da gestire in quanto manca lo spazio, le strutture ma soprattutto mancano i fondi necessari per essere in grado di arginare emergenza umanitaria.
Visto i temi generati e l’importanza della testimonianza di Fratel Fabio vi invitiamo all’evento di Chiesa.
APPUNTAMENTO
Parrocchia San Giuseppe Artigiano
Giovedì 27 giugno 2024- ore 21.00: Serata con Fratel FABIO MUSSI.
Tema: “Ciad… il dramma dei rifugiati”
Durante la serata Fratel FABIO proietterà dei filmati originali girati nella sua terra di Missione in CIAD.
Entrata libera, vi aspettiamo numerosi …
Illuminati dall’incontro con Te
e animati dal Tuo Spirito,
aiutaci Signore
ad avere cuori ardenti,
occhi aperti, piedi in cammino,
per far ardere altri cuori
con la Parola di Dio,
aprire altri occhi a Gesù Eucaristia,
e invitare tutti a camminare insieme
sulla via della pace e della salvezza.
Amen.
COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
SS. Giuseppe e Antonio Maria Zaccaria
LISSONE
Ultimo aggiornamento
9 Luglio 2024, 08:10