UN PENSIERO DI DON MATTEO.

Suor Marisa dice sempre che un film si capisce dal primo fotogramma, e allora posso dire che non posso capire il mio essere prete senza guardare all’inizio del mio servizio e a questi 11 anni insieme.

Data:
21 Giugno 2024

Suor Marisa dice sempre che un film si capisce dal primo fotogramma, e allora posso dire che non posso capire il mio essere prete senza guardare all’inizio del mio servizio e a questi 11 anni insieme.
Queste poche righe non vogliono essere un ringraziamento, ci sarà occasione per quello, ma semplicemente una condivisione.

Nella preghiera di questi giorni percepisco non tanto quello che ho dato ma tutto quello che ho ricevuto ad ogni incontro che mi è stato donato in questi primi passi.

Sono cresciuto nella mia umanità e nel mio servizio grazie a tutta la vita in abbondanza che ho potuto, per grazia, accompagnare: nei momenti di gioia, nel dolore incomprensibile, nello stupirmi di fronte a scelte di vita che si sono compiute e nell’avere la pazienza di fronte a chi sta cercando di capire di essere davvero prezioso e unico.

E soprattutto sono consapevole che da solo non ho fatto nulla: c’è un bel gruppo di preti (che ogni anno si è rinnovato), ci sono consacrate che con la loro passione hanno sostenuto me e la pastorale Giovanile, e poi ci sono tutti i giovani, le famiglie, i volontari che rimangono e sono il cuore di quello che vuole essere l’annuncio del Vangelo per le nuove generazioni.
Per questo posso affrontare questo cambio sia con la fatica di lasciare volti e storie che mi hanno fatto crescere ma anche con la certezza che chi rimane e con don Leandro potranno accompagnare i più piccoli e i giovani a scoprire il dono grande della vocazione alla vita.
Intanto continuo a camminare con i ragazzi che incontrerò nei campeggi, con gli Ado che porteremo a Loreto e con i giovani con i quali vivremo un’esperienza di missione in Romania.


Ultimo aggiornamento

22 Giugno 2024, 11:50