Un tempo di cambiamenti – Don Marco Lodovici – Prevosto.

Cari fratelli e sorelle,
domenica abbiamo letto al termine delle messe il comunicato del vicario episcopale con le nomine che riguardano la nostra Comunità Pastorale.
Don Matteo dopo 11 anni, 10 da sacerdote più uno da diacono, viene trasferito a Milano per continuare il suo servizio ministeriale sempre nella pastorale giovanile.

Arriva al suo posto don Leandro che proviene da Abbiategrasso dove anche lui ha trascorso 11 anni di servizio ministeriale.
Inoltre arriva tra noi don Franco Amati come nuovo vicario della comunità pastorale. Ha svolto il suo ultimo servizio come Parroco a santa Maria Rossa in Crescenzago, Milano. Anche lui ha svolto il suo ministero lì, per un tempo prolungato.

Come vivere questi cambiamenti?
Provo a dirvi qualcosa parlando col cuore di chi ha già vissuto una prima destinazione e tre cambiamenti.

Se sentiamo che questo “staccarsi” ci costa fatica vuol dire che abbiamo vissuti legami intensi e veri. Il Signore ha promesso a chi lo segue di scoprire il centuplo in fratelli, sorelle, padri e madri. Dunque questa esperienza dice verità.

Dobbiamo però sempre ricordare che il sacerdote non deve attirarci a sé ma deve essere strumento, testimone dell’amore di Dio che ci accompagna verso di Lui.
È il Signore il vero pastore, il punto di riferimento della vita del prete e di ognuno della comunità.

Siamo dunque chiamati a vivere questo tempo nella preghiera per accompagnare chi parte perché ricominciare dona nuovi stimoli ma non è facile.
Chiede di ripartire a costruire relazioni e insieme ad accogliere chi arriva perché vive la stessa fatica ed è importante che trovi una comunità accogliente.
Inoltre io sono convinto ed è la mia esperienza personale, che i legami veri resistono al tempo e allo spazio, a volte basta un incontro anche dopo anni per sentire quanto i cuori sono rimasti vicino!

C’è poi un servizio pastorale importante di cui è responsabile tutta la comunità.
L’arrivo di un prete non deve essere mai l’anno zero del cammino!
Questa è tante volte sia la tentazione del prete che anche di chi magari sente l’aria di novità di un nuovo arrivo.
Far conoscere i passi fatti, leggere le criticità per cui certamente un nuovo sacerdote è occasione per passi propositivi, ma insieme non perdere ciò che di prezioso è stato faticosamente costruito, è responsabilità soprattutto della comunità che accoglie.
La scelta della Chiesa di spostare un sacerdote dopo alcuni anni non è da leggere come passaggio di grado, né una promozione né un declassamento ma permette di rimettere in gioco energie e rinnovare cammini di discernimento.
Oggi vista la scarsità di preti e la difficoltà di alcuni compiti, più che una scelta è una decisione necessaria. Avremo modo di ringraziare a settembre con una celebrazione insieme Don Matteo che ha seguito la pastorale giovanile complessa di sette Parrocchie da prete novello, un compito davvero impegnativo e con il quale ho condiviso i miei primi passi qui a Lissone.

Anche questa nuova destinazione richiederà discernimento e perseveranza.
Lo accompagniamo con l’affetto e la preghiera e ci prepariamo ad accogliere don Leandro e don Franco.

Un ringraziamento anche a don Massimiliano che dal mese di febbraio è stato con noi e ha vissuto il servizio ministeriale nella nostra comunità pastorale.

Al termine dell’oratorio estivo tornerà come Parroco nella sua Diocesi di Molfetta.

Rimarrà un legame anche con lui nella preghiera e nell’amicizia che abbiamo costruito.

I commenti sono chiusi.