Parrocchia S. MARIA ASSUNTA – Sabato 19 ottobre, ore 21.00. Massimo Borghesi su Don Giacomo Tantardini: È bello lasciarsi andare tra le braccia del FIGLIO di DIO.

 Veni ergo Domine Jesu… Ad me veni, quare me, inveni me, suscipe me, porta me.

Data:
15 Ottobre 2024

 
Veni ergo Domine Jesu… Ad me veni, quare me, inveni me, suscipe me, porta me.
Vieni, dunque, Signore Gesù… Vieni a me, cercami, trovami, prendimi in braccio, portami.
( Sant’Ambrogio Vescovo – Expositio in psalmum 11 8 )

Nel settembre del 1970, Don Giacomo Tantardini viene inviato come coadiutore del Parroco Don Dario Camporelli presso l’orato­rio della Parrocchia S. Maria Assunta di Lissone. 
Dopo solo un mese di presenza, Don Dario annoterà nel suo diario: “È arrivato Don Giacomo.
Parla subito di amicizia in Cristo.
Le prime voci, informazioni, sono ottime. È molto intelligente: tra i primi della classe, licenziato in teologia. Giulio (così chiamano confidenzialmente il rettore di Saronno) mi scrive che sono un raccomandato di ferro; mi hanno mandato il migliore.
Ride sem­pre, ha un bel carattere piacevole, profondo senso dell’umorismo e due occhioni da adolescente, incantatori.

Prega come un angelo, molto adagio, e predica con trasporto che ha incontrato il Cristo e gli ha trasformato la vita.
Questa carica di entusiasmo e di fede ci voleva proprio per la mia parrocchia

Ecco un’istantanea perfetta di questo prete lombardo.
Il prete così bene sbozzato in questo iniziale ritratto è uno della classe 1946, da Barzio, provincia di Lecco, ma a quel tempo in provincia di Como.
Per chi ha avuto la fortuna di conoscere Don Giacomo e volergli bene, quell’uragano non si è mai fermato. Ha attraversato stagioni anche molto diverse, sempre suscitando grandi reazioni, scuotendo coscienze e soprattutto suscitando l’interesse per Gesù Cristo e la sua Chiesa. 

Le omelie raccolte in questo volume sono state pronunciate nella Chiesa di San Lorenzo fuori le mura negli anni dal 2007 al 2012, anno della sua prematura scomparsa.
Come dice PAPA FRANCESCO nella sua affettuosa prefazione, le prediche di Don Giacomo “ci comunicano l’essenza originale della vita cristiana. C’è sempre bisogno nella Chiesa di recuperare l’essenziale”.
L’allora cardinal Jorge Mario Bergoglio era un frequentatore di San Lorenzo in quegli anni e ricorda: “Nessuno si distraeva quando predicava: ogni parola restava nel cuore e illuminava la vita”.
Sono omelie bellissime, giustamente ordinate per anno liturgico, perché sempre Don Giacomo fa riferimento alle Sacre Scritture.

Questa raccolta è un “ piccolo segno” del grande dono che è stata la vita di Don Giacomo Tantardini.
Fino all’ultimo giorno Don Giacomo ha vissuto con una specie di ingenuità fanciullesca, che non era solo del carattere ma che era esposizione a quella grazia, all’amore di Gesù, di cui parlava tanto, e in modo così affascinante.
Non era certo senza difetti ma per lo ha frequentato non ha  conosciuto nessuno come lui che sapesse riconoscere le proprie colpe.
I Santi non sono uomini perfetti, ma uomini che indicano un “ ALTRO “ che nel caso di Don Giacomo era chiarissimo.



Don Giacomo Tantardini nasce a Barzio (a quel tempo prov. di Como ma ora è in prov. di Lecco) il 27 marzo 1946 – segno zodiacale ariete – è battezzato il 31 marzo. È stato cresimato dal Beato Cardinal Arcivescovo di Milano Alfredo Ildelfonso  Schuster il 7 luglio 1953 e riceve la prima S. comunione il 27 maggio 1954.
Studia Teologia presso la Facoltà teologica di Milano del Seminario di Venegono.
Qui incontra Don Luigi Giussani, desiano di origine, fondatore di Comunione e Liberazione ed è ordinato sacerdote dal Cardinal Giovanni Colombo, Arcivescovo di Milano, il 27 giugno 1970.
Nei primi anni Settanta inizia la sua attività pastorale nella Parrocchia S. Maria Assunta di Lissone come coadiutore di Don Dario Camporelli. In seguito, a Roma consegue la licenza in Diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. Svolge la sua attività pastorale soprattutto tra gli studenti dell’Università di Roma.
Incardinato nella diocesi di Roma, dal 1983 al 1997 è Parroco di Santa Margherita Maria Alacoque a Tor Vergata e assistente ecclesiastico dell’Università di Tor Vergata.
Insegna alla Libera Università San Pio V° di Roma e all’Università degli Studi di Padova. Collabora con la rivista 30Giorni nella Chiesa e nel mondo diretta dal 1993 da Giulio Andreotti.

Nei primi anni Ottanta, su richiesta di giovani che si convertono al cristianesimo, raccoglie in un piccolo libro le preghiere più semplici della vita cristiana e tutto ciò che aiuta a fare una buona confessione.
Il piccolo libro dal titolo “Chi prega si salva”, tradotto nelle principali lingue, viene distribuito in centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo.
Il Cardinal Joseph Ratzinger il 18 febbraio 2005 ne ha scritto la presentazione.
Fin qui la scarna autobiografia che Don Giacomo redasse per le sue pubblicazioni, alla quale ci permettiamo aggiungere qualche breve cenno.
Non era solo un collaboratore della rivista 30Giorni, come in maniera schiva scrive nelle sue righe, ma ne era il direttore de facto, la mente e il cuore pulsante.
Attraverso Don Giacomo, che durante la sua vita ha incontrato anche contrasti in ambito ecclesiale, il Signore ha attirato e conservato nella fede migliaia di persone, giovani e adulti. 
Don Giacomo Tantardini è morto a Roma il 19 aprile 2012. 

APPUNTAMENTO

PARROCCHIA di S. MARIA ASSUNTA

Sabato 19 ottobre, ore 21.0O


Teatro Parrocchiale, Via De Amicis 7:
Prof. Massimo Borghesi, Ordinario di Filosofia Morale presenta :
È bello lasciarsi andare tra le braccia del figlio di Dio.
Omelie mai pubblicate di Don Giacomo Tantardini


Interverrà il Prof. Mons. Sergio Ubbiali, Docente di Teologia Sistematica
Moderatore della serata:  Dott. Maurizio Crippa, vicedirettore de “Il Foglio”.


Ultimo aggiornamento

15 Ottobre 2024, 23:13