Scuola dell’Infanzia Paritaria – Giovedì 19 Dicembre 2024: UN CAMMINO di LUCE per le vie della città di LISSONE.
Tra qualche giorno sarà Natale! E allora l’augurio, non retorico, è che una nuova LUCE risplenda oggi per ciascuno di noi e possa rischiarare il nostro cammino e illuminare i nostri giorni.
Data:
20 Dicembre 2024
Tra qualche giorno sarà Natale! E allora l’augurio, non retorico, è che una nuova LUCE risplenda oggi per ciascuno di noi e possa rischiarare il nostro cammino e illuminare i nostri giorni.
Care Lettrici e cari lettori,
giovedì sera, pur in una serata fredda e piovosa, numerose famiglie dei bambini/ne delle quattro Scuole Paritarie dell’infanzia della nostra Comunità Pastorale hanno camminato insieme in un ” Cammino di Luce” per le vie della nostra città, celebrando una serata della Novena del S. Natale, in un’atmosfera di festa e riflessione, con la gioia di poter condividere insieme un momento speciale in Chiesa Prepositurale.
Accompagnati dalla Banda di S. Cecilia, con le loro voci, i canti e le preghiere, i bambini hanno portato un po’ di luce e di amore per ricordandoci il vero significato del S. Natale: la nascita di Gesù, la LUCE che illumina il nostro cammino.
In questa serata hanno “scoperto” che c’è un Dio che entra nella storia dell’uomo: quanto sono precise le indicazioni cronologiche che ci consegna il Vangelo di Luca!
La nascita di Gesù non è una favola per bambini, non comincia con un “…C’era una volta…”.
Gesù nascerà in un “qui” e in un “ora” ben precisi, perché ogni “qui” e “ora” dell’uomo affinché siano abitati dalla sua presenza.
Per sempre.
E per insegnarci che la storia, per noi uomini, è il luogo dell’incontro con LUI: non lo incontreremo mai se continuiamo a cercarlo prendendo le distanze dal mondo e dalla sua cronaca.
Piuttosto, amiamolo questo mondo, con simpatia, abitiamo la sua storia, condividiamo il suo cammino.
Se come Chiesa ci presenteremo al Signore senza il mondo, Gesù non ci aprirà le porte!
In questa serata hanno scoperto un Dio che viene alla Luce, che sceglie la Luce contro il potere delle tenebre. I pastori furono avvolti di luce: è il primo grande segno del S. Natale.
Noi siamo chiamati a essere i “ FIGLI DELLA LUCE “, gli illuminati (come venivano chiamati, nella Chiesa antica, i neo-battezzati).
Quel Bambino ci chiama a non stare mai dalla parte delle tenebre, del peccato, del sotterfugio, delle strutture di morte, delle logiche economiche perverse che schiacciano e mortificano la dignità degli uomini.
La notte come luogo del male è stata annullata: la luce rifulge!
Se come Chiesa non siamo pronti a fare luce anche sul buio di alcune parti della nostra storia e a chiederne semplicemente e umilmente perdono a Dio e agli uomini, non saremo veramente segno e strumento di colui che è “LUCE DELLA GENTI”.
E, infine, in questa serata hanno scoperto un Dio che porta la pace sulla terra agli uomini che egli ama. “Che cosa è la pace?
È un cumulo di beni.
È la somma delle ricchezze più grandi di cui un popolo o un individuo possa godere. Pace è giustizia, libertà, dialogo, crescita, uguaglianza”, ha scritto Mons. Tonino Bello.
E la Chiesa del “Principe della pace” diventi pellegrina di pace, operatrice di pace, testimone di pace: pena la sua insignificanza e il tradimento del Natale.
Ci aiuti colei che gettò il primo sguardo d’amore su quel Bambino e se ne prese cura: lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia.
Maria, madre di Gesù, prenditi cura anche di noi!
Per concludere un GRAZIE speciale a tutti i bambini, alle loro famiglie e agli insegnanti per aver reso questa festa così indimenticabile.
Un GRAZIE anche alla Banda di S. Cecilia che ha accompagnato il Cammino di Luce.
Che il S. Natale porti pace, amore e tanta felicità nelle nostre case e tra gli uomini di “ buona volontà”!
Angelo Santambrogio
Signore Gesù,
che cammini sulla nostra terra
e soffri le nostre povertà
per annunciare il comandamento della carità,
infondi in noi il tuo Spirito d’amore
che apra i nostri occhi,
per riconoscere in ogni uomo un fratello:
e finalmente diventi quotidiano
il gesto semplice e generoso
che offre aiuto e sorriso,
cura e attenzione al fratello che soffre,
perché in questo Natale
non facciamo festa da soli.
Amen.
– cardinale Carlo Maria Martini –
Ultimo aggiornamento
7 Gennaio 2025, 10:22