APRITE LE PORTE AL CUORE – Don Marco Lodovici – Prevosto.
Cari fratelli e sorelle,abbiamo vissuto un intenso cammino di Avvento, chiamati a riflettere e ad aprire porte importanti del cammino della nostra vita.
Data:
21 Dicembre 2024
Cari fratelli e sorelle,
abbiamo vissuto un intenso cammino di Avvento, chiamati a riflettere e ad aprire porte importanti del cammino della nostra vita.
Ora arriviamo all’ultimo passo per prepararci al Natale che è poi quello fondamentale per realizzare tutti gli altri.
Gesù ci dice: “Ecco, io sto alla porta e busso; se qualcuno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui, e cenerò con lui ed egli con me”.
Perché questo incontro avvenga è necessario che apra io la porta del mio cuore.
Il Signore ci lascia liberi di aprirla o di lasciarla chiusa.
Per fare Natale bisogna scegliere di vivere un cammino con Gesù e non solo di compiere alcuni gesti da Cristiani.
Penso alla visita alle famiglie per Natale.
Si trovano alcuni che non rispondono o rispondono che non c’è nessuno, altri che ti fanno entrare a fatica, altri che non si ricordavano dell’avviso ma che ti accolgono e altri ancora che aspettano questo incontro.
Così è anche con Gesù.
Noi dobbiamo chiederci con che cuore ci prepariamo al Natale. Una scelta significativa è trovare un tempo più abbondante per la preghiera e non solo correre dietro agli auguri, ai regali e alle feste.
Un’altra è quella di preparare bene la confessione di Natale perché non sia un timbro da mettere per sentirsi a posto ma un reale momento di accoglienza del perdono di Dio e di desiderio di conversione, ancora più significativo in questo tempo in cui sta iniziando l’anno del Giubileo.
Nell’aprire la porta del cuore ci guida la figura di Maria che all’annuncio dell’angelo, pur nella fatica di comprendere il progetto di Dio, è pronta a dire il suo “Eccomi” perché Gesù possa venire nella sua vita.
Chiediamo che ci aiuti a metterci in ascolto della Parola del Signore e a viverla nella nostra vita.
Concludo con un ricordo che mi è caro.
Ero coadiutore a Settimo Milanese e un anno siamo andati a fare un ritiro con i giovani.
Sulla porta del tabernacolo c’era questa scritta: “se la porta del mio cuore dovesse restare chiusa un giorno, abbattila ed entra Signore”.
Teologicamente non è il modo di fare di Dio che rispetta la nostra libertà ma è nel mio stile e qualche volta è la mia preghiera per me e per le persone a cui voglio bene, tant’è che i giovani l’avevano stampata su una maglietta che custodisco con cura.
Il Signore bussa alla nostra porta, non perdiamo il dono della sua presenza!
Esulto e gioisco nel SIGNORE,
l’anima mia si allieta nel mio DIO
perché mi avvolge in vesti di salvezza
e con un manto di santità
come sposa adornata di gioielli.
Ultimo aggiornamento
22 Dicembre 2024, 10:16