Venerdì 11 aprile ore 21.00 – Chiesa S. Maria Assunta – Riflessione di Don Tiziano Vimercati sul tema: Segni di Speranza per i carcerati.

Care lettrici e cari lettori,nel 4° Venerdì di Quaresima la Comunità Pastorale ci presenta un tema attuale che è quello delle carceri e dei carcerati e per questa serata Don Tiziano Vimercati, già Prevosto della nostra Comunità Pastorale, ci presenterà una riflessione sul tema: ” Segni di Speranza per i carcerati”.

Data:
8 Aprile 2025


Care lettrici e cari lettori,
nel 4° Venerdì di Quaresima la Comunità Pastorale ci presenta un tema attuale che è quello delle carceri e dei carcerati e per questa serata Don Tiziano Vimercati, già Prevosto della nostra Comunità Pastorale, ci presenterà una riflessione sul tema: ” Segni di Speranza per i carcerati”.

I carcerati  privati della libertà, sperimentano ogni giorno, oltre alla durezza della vita carceraria  anche il “vuoto affettivo” che di norma li accompagna in questi di carcerazione.
Il Vicepresidente del Csm, Dott. F. Pinelli, afferma che: ” Oggi è ineludibile una riflessione sul dramma delle carceri. Non servono nuovi Istituti di pena ma una nuova concezione della giustizia e della relativa pena per i condannati. L’introduzione di nuovi reati non fa che aggravare il problema”.
Infatti in questo periodo storico-politico è necessario se non indispensabile vivere segni molto concreti di attenzione verso il mondo del carcere, segni di accoglienza, di prossimità, mettendo in atto iniziative concrete che l’ordinamento carcerario ci propone, al fine di aprire strade di speranza per tanti nostri carcerati.

In questo anno del “ Giubileo della Speranza” pensiamo che si devono proporre percorsi  reali di rieducazione, stimoli e accompagnamenti che aiutano, in particolare chi è in giovane età a sostare il meno possibile in un posto come quello e creare opportunità concrete per essere condotti verso un domani di riscatto e di vita normale. Il carcere così com’è oggi è un istituto ormai superato che non risponde ai compiti che dovrebbe avere e cioè quello della rieducazione, quindi va pensato un sistema diverso, forse più snello ma che permetta di mettere in atto un vero recupero della persona.

Oggi più che mai siamo chiamati a stare dentro questo sistema abitato da persone con tante e gravi fragilità. Ma dobbiamo starci – esserci con un chiaro compito di profezia e di accoglienza delle persone e delle persone più fragili.

Per il ” nostro Prevosto” Don Tiziano Vimercati essere in questo luogo, con una pastorale significativa ed efficace a favore dei detenuti è un ottima iniziativa.
Il suo è un ruolo fondamentale, perché può arrivare lì dove l’istituzione non giunge; può intercettare e accogliere i bisogni dei detenuti, può essere una presenza di supporto che in modo disinteressato vive la prossimità con i fratelli in situazioni critiche come lo è chi è in carcere e può aiutare ad abbattere lo stereotipo della società che vede il carcere come un luogo da dimenticare.
Essere nel carcere è un invito a far riscoprire, al nostro amico come a tutti, la dimensione unica di Dio che è amore. Si aprirebbero così varchi e spazi di speranza che potrebbero illuminare con una luce nuova l’esistenza permettendo di guardare avanti con la forza stessa della Speranza.

Dove opera Don Tiziano

Il carcere di Monza è, più propriamente, una Casa Circondariale.
Ciò significa che, almeno in teoria, dovrebbe ospitare persone detenute in attesa di giudizio definitivo o con una pena residua di meno di 5 anni.
A fronte di una capienza massima dichiarata di 411 persone detenute, la casa circondariale di Monza a fine 2024 ospita circa 730 persone detenute (anche se negli anni scorsi è arrivata a ospitarne oltre 800) di cui poco meno della metà stranieri.
La casa circondariale di Monza è divisa in sezioni: la maggior parte di esse consiste di 25 camere che solitamente ospitano 2 o 3 detenuti. Fino alla prima metà del 2015 era presente una sezione femminile.

A partire dal 2015, il carcere di Monza, così come la gran parte delle strutture detentive italiane, ha avviato una transizione dal cosiddetto regime di celle chiuse, in cui i detenuti passavano la gran parte della giornata in cella con l’eccezione di alcuni brevi intervalli (le cosiddette ore d’aria) a un regime di celle aperte, in cui i detenuti posso liberamente girare per il corridoio della sezione e accedere al locale docce e alle salette comuni destinate alla socialità nella fascia oraria dalle 8 di mattina alle 20 di sera, per poi rientrare a trascorrere la serata e la notte in quella che, nelle intenzioni del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dovrà essere chiamata d’ora in poi ‘camera di pernottamento’.
Questo nuovo regime coinvolge la quasi totalità del carcere di Monza.

APPUNTAMENTO

CHIESA PARROCCHIALE di SANTA MARIA ASSUNTA
Venerdì 11 Aprile ore 21
Serata di QUARESIMA del Giubileo della Speranza sul tema:
SEGNI DI SPERANZA PER I CARCERATI
Riflessione di Don Tiziano Vimercati.





Ultimo aggiornamento

12 Aprile 2025, 00:47