Cari fratelli e sorelle,

entriamo nella Settimana Santa, quella che per noi Cristiani è la più importante di tutto l’anno.
Il verbo che ci accompagna è “rivivere”.
Faccio notare che non è stato scelto il verbo ricordare per indicare fatti importanti che riguardano il passato ma rivivere significa scegliere di accompagnare Gesù nei giorni decisivi della sua esistenza sulla terra, scegliere di stare con Lui.
Per questo l’immagine che mi introduce nella riflessione è quella di Gesù che allunga la mano verso di noi perché possiamo accogliere il suo invito.
Siamo chiamati ad accompagnarlo in questa Domenica delle Palme vivendo l’atmosfera della festa, di chi è vicino a Gesù nell’ingresso in Gerusalemme, sapendo che bisogna scegliere da che parte stare perché qualcuno è pronto ad accoglierlo ma altri sono indifferenti e altri ancora stanno preparando la sua morte.

Viviamo il Giovedì Santo entrando anche noi nell’ultima Cena e sedendoci a tavola dopo che Gesù ci ha stupito lavando i nostri piedi e invitandoci a metterci al servizio dei fratelli come Lui fa con noi.
Riceviamo l’Eucarestia con lo stupore di chi si trova davanti ad un miracolo quotidiano perché si ripete sempre nelle nostre Chiese ma immenso perché risponde alla promessa del Signore di rimanere ogni giorno con noi.

Cerchiamo di resistere nel giorno del Venerdì Santo mentre muore in croce per noi e ci viene voglia di scappare come hanno fatto i discepoli perché fermarsi a riflettere sulla morte ci spaventa.
Rimaniamo in preghiera il Sabato Santo perché in quel giorno in cui Dio non sembra esserci e in cui tutto fa silenzio ci viene chiesto di pensare alla nostra fede, ai nostri dubbi e alle nostre certezze.

Infine viviamo la gioia della Risurrezione, quella di sapere che Dio è più forte della morte, che l’ultima parola è parola di vita per sempre, che se accogliamo la mano di Gesù per camminare con Lui “nulla potrà mai separarci dall’amore di Cristo”. 
Ora tocca a ciascuno di noi scegliere se rispondere sì o no a questo invito.