Cari fratelli e sorelle,
viviamo la festa di PENTECOSTE.

Il Signore dona lo Spirito Santo ai discepoli e anche a noi.
Vorrei sottolineare come lo Spirito agisce nella nostra vita, se lo lasciamo operare.
Qualche volta sembra che essere cristiani riguardi solo i tempi della preghiera o della Messa e il resto della nostra vita segua altre logiche.

Lo Spirito Santo risponde alla promessa fatta da Gesù: “io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo”.
Noi non siamo mai soli, in ogni situazione della vita lo Spirito del Signore è con noi.
È un dono prezioso sentirsi amati ed accompagnati.
A volte non ci sentiamo così, a volte ci sembra di essere proprio soli, soprattutto nei momenti di difficoltà e di sofferenza ma forse siamo noi a chiuderci a tutti e anche a Lui in quei momenti.
Lasciamoci accompagnare e chiediamo che il Signore faccia sentire la sua presenza.

Lo Spirito ci aiuta a camminare insieme e ci fa sperimentare la bellezza della comunione.
Non è un dono facile, anche la prima comunità cristiana di cui si dice che “erano un cuor solo e un’anima sola” sperimenta momenti di fatica e di tensioni.
Eppure fin dall’inizio i discepoli si rendono conto che dopo la morte e la Risurrezione di Gesù, nel disorientamento degli inizi, anziché disperdersi ognuno per conto suo, era necessario ritrovarsi insieme nel Cenacolo per costruire la Comunità.

Mi accorgo di quanto questo dono è prezioso soprattutto quando persone o famiglie che hanno vissuto in altre città e comunità vengono ad abitare a Lissone.
 All’inizio si sentono disorientate, poi però quando trovano una Parrocchia, un oratorio accoglienti sperimentano che quei legami di affetto nel Signore si possono costruire anche qui. In questo anche a ciascuno di noi è chiesto di fare la propria parte.

Lo Spirito ci invia come suoi testimoni perché ognuno possa conoscere e incontrare l’amore di Dio.
Nel Cenacolo erano pochi e impauriti.
Lo Spirito dona loro una forza straordinaria e, attraverso di loro e di tanti altri, il Vangelo ha raggiunto tutto il mondo.
Quando noi ci lamentiamo dovremmo ricordarci come è iniziata la missione della Chiesa!
Soprattutto dobbiamo essere consapevoli che anche noi oggi siamo mandati ad annunciare il Vangelo, anche noi abbiamo questa responsabilità.

L’ho detto settimana scorsa agli adolescenti che hanno ricevuto il mandato per fare gli animatori dei nostri oratori estivi.
Se quei trecento ragazzi vivessero con impegno per tutto l’anno il loro cammino, quante cose si potrebbero fare e vedremmo miracoli!
Ma questo vale anche per tutti voi che frequentate la Messa domenicale o che semplicemente leggete questa riflessione.
Lasciamoci raggiungere dallo Spirito del Signore e diventiamo strumenti del suo amore negli incontri che viviamo ogni giorno!