MARIA UNA DI NOI

                 

                
Si è concluso il mese di maggio, dedicato alle antiche tradizioni di devozione alla Madonna, alla preghiera del rosario, oggi rivalutata dallo scritto del Papa. O forse non aveva mai perso quel suo fascino di preghiera povera, preghiera

                 

                
Si è concluso il mese di maggio, dedicato alle antiche tradizioni di devozione alla Madonna, alla preghiera del rosario, oggi rivalutata dallo scritto del Papa. O forse non aveva mai perso quel suo fascino di preghiera povera, preghiera del popolo, dove le cadenze monotone suscitano ricordi e sensazioni e immagini di madri che nelle sere d’inverno, vicino al ceppo acceso, o sotto le stelle nelle notti d’estate, attorniate dai familiari e dai vicini di casa ripetono, con la corona in mano: “Santa Maria Madre di Dio….”
Sarebbe triste però se per noi Maria fosse solo la bella Signora vestita di bianco che si affaccia nelle grotte di Lourdes, come in quelle dei nostri giardini e dei nostri cortili. Maria la vogliamo sentire “di casa”. Vogliamo vederla immersa nella cronaca della nostra vita. Non una presenza che mette soggezione, ma un tramite, un ponte, tra le nostre richieste terrene e le risposte che ci aspettiamo dal Figlio suo. Ci piace sentirla come la descrive Tonino Bello “donna innamorata, che ha assaporato la gioia degli incontri, l’attesa delle feste, gli slanci dell’amicizia, l’ebbrezza della danza, le innocenti lusinghe per un complimento …” E ancora “donna di servizio, serva del mondo che subito dopo essersi dichiarata ancella di Dio è corsa a farsi ancella di Elisabetta…
“Donna del vino nuovo”,
che coraggiosamente sollecita la transizione tra l’antica economia di salvezza fondata sulle prescrizioni della Legge e la nuova Alleanza siglata dal sacrificio dell’Agnello. “Non hanno più vino” non è il tratto di una provvidenziale gentilezza che sopraggiunge ad evitare la mortificazione degli sposi. E’ un grido d’allarme che sopraggiunge per evitare la morte del mondo.”
Maria così diventa veramente una di noi. In Lei si possono riconoscere le donne che ogni giorno devono lottare per la sopravivenza propria e dei figli, le donne che devono rinunciare alla propria femminilità se vogliono far carriera in un mondo di uomini, le donne costrette a tacere o a rimanere segregate per assurde tradizioni religiose, le donne che continuano, con tenacia, a mettere al servizio del mondo le proprie doti di sensibilità, attenzione, capacità di avere cura di tutto e di tutti.
Forse proprio perché Maria sa farsi vicina molti santi si sono affidati a Lei senza esitazione o dubbi, e hanno costruito grandi opere fidandosi completamente della Sua intercessione. Don Bosco, che non si stancava mai di insegnare ai propri ragazzi la devozione a Maria, era solito dire: ”Abbiate fede in Maria Ausiliatrice e vedrete cosa sono i miracoli”.

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