UN ’TEMPO NUOVO’, UN FUTURO AFFASCINANTE

 

 

Dopo la ’visita’ dell’Arcivescovo: “Si apre davanti a noi un tempo nuovo!”. Così ho pensato quando in ’piazza grande’ l’Arcivescovo impartiva la sua benedizione sulla folla presente alla liturgia conclusiva della sua visita da pastore alle comunità nel decanato di Lissone.

 

 

Scendevo pensoso dall’altare e mi dicevo: “E’ successo qualcosa, qui, oggi: qualcosa di nuovo. Inatteso. Sorprendente.
Nella sua Eucaristia, Gesù risorto stava in quella piazza, tra le mani di Colui che nel suo nome ci è padre, pastore e maestro, il Vescovo Dionigi”.
Non per un evento politico, sportivo, culturale, non per una festa bella e serena, no.
Tutta quella gente era lì solo per incontrare una Persona, e riconoscere in Lui il vescovo della Chiesa cattolica, ossia la comunità di coloro che uniti al Santo Padre, vivono da discepoli di Cristo la propria esistenza. Qui….in questa nostra cittadina e nei paesi di questi territorio decanale, dal passato cristiano ma che stanno affrontando le sfide di un mondo che cambia.
Avevo espresso il mio timore: devo riconoscere invece che è stata data una risposta straordinaria che ha stupito tutti e ha indotto a riflettere sulla fede in Cristo e nella Chiesa negli uomini e donne di questa nostra città, di questo tempo tanto critico nei confronti dei valori cristiani.
Gli occhi di tutti erano rivolti a Lui , il Vescovo Dionigi, successore degli apostoli sulla cattedra che fu di Ambrogio e Carlo, che sotto un bel sole scaldava il cuore della sua gente con una parola chiara, appassionata che si sapeva scaturire dal suo cuore di pastore.. La gente Lo ha ascoltato sentendo crescere ’dentro’ la gioia di esserci, lì, con Lui e rinnovare impegno e propositi secondo le sue limpide indicazioni spirituali e pastorali.
” E’ successo qualcosa di nuovo….”: il richiamo potente a vivere la ’comunione ecclesiale’ come testimonianza da dare alla società, alle convivenze sociali dei nostri paesi (l’Arcivescovo conosce le difficoltà che la ’comunione’ incontra nel vissuto quotidiano delle persone; conosce anche la fatica delle comunità parrocchiali ad essere uniti al proprio interno e disponibili nei rapporti tra loro!).
La sollecitazione fiduciosa ad ogni cristiano perché assuma le sue responsabilità anche ecclesiali, condividendo il cammino della propria comunità; la spinta all’evangelizzazione, alla missionarietà (di certo l’Arcivescovo stava pensando a tutti quei cristiani dalla fede in crisi, dalla pratica dimenticata, in situazioni di vita non coerenti, dal quotidiano vissuto faticosamente – i poveri, gli ultimi, gli emarginati, gli stranieri – con in cuore il desiderio di verità e di amore….!).
“Qualcosa di nuovo sotto il sole….” E penso al futuro: già la venuta dell’Arcivescovo appartiene alla nostra piccola storia: ma il suo ’passaggio ’ha lasciato un segno. Soprattutto ha lanciato un appello: ha indicato il nostro futuro cristiano e il domani delle nostre comunità parrocchiali.
Quelle tre parole, il Vangelo di Cristo tradotto nelle consegne del nostro Pastore: comunione, corresponsabilità e missionarietà, noi, dell’Unità Pastorale, le facciamo nostre, a livello personale e nel cammino condiviso delle tre comunità.
Davvero “qualcosa di nuovo è capitato e un tempo nuovo sta davanti a noi!”

 

 

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