LETTERA ENCICLICA CARITAS IN VERITATE: LA DIGNITA´ UMANA PRIMA DI TUTTO.

Mentre il “G 8” , poi “G 14″ e per finire il ” G 20″  si consumano fra ritrite dichiarazioni di principio e del “vogliamoci tutti bene”, riteniamo interessante proporre delle nostre impressioni sulla terza lettera enciclica di Papa Benedetto XVI° che si intitola “Caritas in veritate”, cioè “carità nella verità” .

La ” VIRITAS IN VERITATE” è stata presentata martedì 7 luglio anche se porta la data del 29 giugno, giorno della festa della nostra Prepositurale dedicata ai Santi Pietro e Paolo.

La lettera enciclica è articolata su 79 punti ed è, anche, un’enciclica “sociale” perché affronta i temi più caldi dell’economia e della finanza, compresa la crisi che sta attraversando il pianeta.

Un periodo di grave difficoltà che però non deve farci dimenticare, sottolinea il Papa, che l’uomo viene prima delle esigenze del mercato. Il “cuore” dell’enciclica è proprio questo: l’economia, lo sviluppo sono importanti e vanno sostenuti ma lo è ancora di più la dignità della persona. Cioè innanzitutto “l’attenzione alla vita dell’uomo, il rispetto del diritto alla libertà religiosa” il rifiuto di un’idea della società che punti tutto sulla tecnologia, mettendo Dio ai margini, facendo pensare all’essere umano di poter bastare a se stesso.

La “ Caritas in Veritate” è una straordinaria rilettura del pontificato montiniano, con un’esegesi del vero significato della “Populorum Progressio”, l’enciclica sociale di Paolo VI°, troppe volte usata come uno corpo estraneo rispetto alla Tradizione della Chiesa.

Una rilettura che riguarda anche le varie storpiature del Concilio Vaticano II°, spesso interpretato come una tappa di rottura rispetto a quanto la Chiesa ha detto e fatto precedentementeMa è soprattutto anche una riflessione sull’impronta generale dell’economia mondiale, imperniata strutturalmente sui concetti di responsabilità, solidarietà e sussidiarietà.

E’ l’insegnamento di sempre del cristianesimo, secondo il quale la fede aiuta a interpretare meglio la vita intera, economia compresa.Il messaggio è rivolto al mondo che tanto sta annaspando a motivo d’una crisi economico-finanziaria della quale si fatica a delineare i confini. Serve, spiega il Papa, “un’economia etica”.

Non “un’etica qualsiasi, bensì un’etica amica della persona”. In sostanza, oltre il socialismo e il capitalismo (peraltro mai citato nel testo papale), c’è il modello cristiano, quello di uno sviluppo del mercato e dell’economia di tipo umanistico, all’insegna della fraternità.

Oltre l’immorale principio utilitaristico per il quale l’attività economica è il luogo dello sfruttamento e della sopraffazione del forte sul debole, altro non c’è che la dottrina sociale della Chiesa: una buona società è frutto del mercato e della libertà ma, insieme, ci sono esigenze riconducibili al principio di fraternità che non possono essere eluse, né rimandate alla sola sfera privata o alla filantropia.

Vari passaggi del testo parlano dei pericoli della povertà, del rispetto da dare ai migranti, del fatto che non vi può essere sviluppo senza il rispetto della vita, controllando le nascite e favorendo aborto ed eutanasia.

Ma forse il passaggio più interessante, ci pare, è quello nel quale il Pontefice ridefinisce il concetto di autorità politica.

Per Papa Benedetto XVI° l’economia integrata dei giorni nostri non elimina il ruolo degli Stati, piuttosto ne impegna i governi a una più forte collaborazione. Ma gli Stati debbono lavorare all’insegna del principio di sussidiarietà e in modo poliarchico. Se il principio di sussidiarietà è noto alla Chiesa, il termine politologico di poliarchia è nuovo.
E intende la necessità di vedere lo Stato come un attore non monopolistico e lo spazio pubblico come caratterizzato dalla competizione tra varie proposte politiche e vari interessi.
Nella Conclusione dell’Enciclica, il Papa sottolinea che lo sviluppo: “ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio nel gesto della preghiera” di “amore e di perdono, di rinuncia a se stessi, di accoglienza del prossimo, di giustizia e di pace”.

Abbiamo fatto un brevissimo commento perché ancora una volta non ci sembra che i giornali e le tante testate giornalistiche televisive e radiofoniche le abbiano dato “il giusto risalto”, fra commenti superficiali e bandiere piantate da questo o quell’opinion maker cattolico.

 Lincando qui potete leggere alla fonte la lettera enciclica in versione integrale:

 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20051225_deus-caritas-est_it.html


Parrocchie:

 Cuore Immacolato di Maria – SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano

LISSONE

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