I muri imprigionano chi li costruisce di Don Tiziano Vimercati – Parroco

Sorprende sempre l’incontro tra Gesù e la samaritana: è un incontro vero, profondo, di quelli che rimangono impressi e custoditi per sempre nel cuore. Perché è l’incontro tra due persone autentiche, che hanno il coraggio di mettersi in discussione: Gesù che tende la mano a una donna ritenuta “indegna”, e la donna, che si riteneva lei stessa “indegna”, si lascia prendere per mano.

Cade ogni barriera, ogni pregiudizio, ogni muro che gli uomini, con molta stupidità , sanno costruire in continuazione. E’ l’aspetto che oggi più mi colpisce in questo brano: la capacità di Gesù di andare sempre oltre, l’insofferenza verso chiusure, discriminazioni, emarginazioni che hanno il solo potere di umiliare e far soffrire.

Gesù è davvero un uomo libero, niente lo ferma quando si tratta di difendere l’uomo e la donna da qualsiasi sopruso. Gesù si ferma a parlare con una donna samaritana: assume tre atteggiamenti sconvenienti, meritevoli di condanna agli occhi dei benpensanti.

Era una donna dunque non meritevole di attenzioni da parte di un maestro, Gesù; era una samaritana, apparteneva cioè a un popolo eretico e scomunicato: con lei non si parla,è una senza Dio; la situazione matrimoniale era, a dir poco, non esemplare: con lei non si parla, si perde la reputazione.

Le solite questioni, nelle quali ci arrabattiamo ancora noi oggi, anche se siamo bravi a camuffarle con espressioni più neutrali; questioni di razza, di sesso, di cultura, di politica anche, e purtroppo di religione, troviamo sempre qualcosa che ci divide.

Ci lasciamo imprigionare da pregiudizi, egoismi, paure di perdere qualcosa che riteniamo di assoluta nostra proprietà e così perdiamo ciò che invece ci rende davvero ricchi: il dono che gli altri, anche se diversi e proprio perché diversi, rappresentano per me.

Il filosofo Roberto Mancini, nel suo ultimo libro, ha scritto una frase su cui dovremmo riflettere e di cui abbiamo molto bisogno: “I muri imprigionano chi li costruisce”.
Costruire barriere ci porta solo a dover piangere in continuazione.

 

 

 

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E’ difficile pregare
se non conosci come pregare,
ma noi dobbiamo aiutarci a pregare.
Il primo mezzo da usare
è il silenzio.
(Santa Madre Teresa di Calcutta) 

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
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LISSONE

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