Possiamo ancora sperare di Don Tiziano Vimercati – Parroco

Don Tiziano Vimercati – Parroco

Capita di leggere notizie che in sé sono anche cosa da poco, di non eccessiva rilevanza, ma che, a pensarci bene, inquietano e dovrebbero stimolarci a reagire Brevemente: un insegnante di Palermo è stata sospesa dall’insegnamento per due settimane, con dimezzamento dello stipendio, per “omessa vigilanza”. 
Il crimine commesso: non aver controllato il lavoro dei suoi alunni che, in una videoproiezione, avevano accostato la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al recente decreto sicurezza del  Governo attuale. Queste le parole dell’insegnante, di cui voglio scrivere il nome, Rosa Maria Dell’Aria: Quanto accaduto lo considero la più grande amarezza e la più grande ferita della mia vita professionale… Gli stessi ragazzi e i colleghi hanno inviato lettere all’Ufficio scolastico per evidenziare la mia imparzialità e la mia integrità e semmai la mia totale dedizione al lavoro”.

A quanto pare un’insegnante stimata e apprezzata da studenti e professori. La scuola è luogo di conoscenza, di confronto, di dialogo, di ricerca. Nel rispetto di tutti, certo; però non può diventare il luogo della censura. Qualcuno ha spiegato agli alunni perché quel video non poteva essere proiettato? O è stata solo la solita arroganza del potere del momento? Come l’aver tolto (perché?) un civile e lecito striscione di dissenso verso il ministro dell’interno (Non sei il benvenuto) apparso sul balcone di una casa di Brembate. Un ministro che si è fatto fotografare con un mitra in mano. E che si permette di insultare chi non la pensa come lui. C’è da preoccuparsi seriamente Eppure ci sono segni di speranza.

L’insegnante soffre per essere stata allontanata dalla scuola che per lei è come una missione, cui si è dedicata totalmente; un insegnante che tra le fatiche di educare i ragazzi di oggi, con poca considerazione e riconoscimento del lavoro svolto, nel disinteresse dello Stato che taglia gli investimenti per la scuola, continua ad amare il suo lavoro; i colleghi professori che esprimono solidarietà; i suoi alunni che la difendono con passione (per lei grande consolazione); e a quanto pare ora c’è una indignazione diffusa nella società civile per quanto accaduto.  
No, nonostante tutto, ho tanta speranza.

Capiremo che generare paure eccessive, seminare odio, divulgare false notizie, scoraggiare chi intende fare del bene, tagliare le gambe a chi esprime il proprio parere, non può portare a nulla di buono. In ogni caso ci farà vivere male, nel continuo sospetto e diffidenza, preoccupati solo di difendere privilegi e benessere, quando il bene, perché sia vero, deve essere di tutti, il bene comune.   

         
Chi desidera seguire il vangelo dovrebbe riflettere seriamente su tutto questo, magari confrontandosi con le belle letture che la liturgia di oggi ci offre.La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune: leggiamo nel libro degli Atti degli Apostoli.  La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. 

Così nella lettera di S. Paolo ai Corinzi. E il Vangelo di S. Giovanni torna ancora una volta sul tema dell’amore: Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. 

Parole che ci stimolano a prenderci cura l’uno dell’altro, ad assumerci delle responsabilità precise, a non tirarci indietro per viltà, a non seguire in modo acritico il pensiero sbandierato con prepotenza e malizia, e un invito a pensare, a usare l’intelligenza ricevuta.      

                             

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Le parole violente sui social distruggono le persone
( PAPA FRANCESCO)


COMUNITA´ PASTORALE
S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

         

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