Giornata della Parola: lampada per i miei passi di Don Tiziano Vimercati – Parroco

Don Tiziano Vimercati – Parroco

Mi sono chiesto come mai papa Francesco abbia indetto la “Giornata della Parola”.
In fondo la leggiamo tutte le domeniche nelle messe; sembra poi che la Bibbia sia il libro più stampato nel mondo (ma non credo proprio il più letto).
Non si può negare che il Concilio Vaticano II° abbia fortemente sottolineato l’importanza della Parola di Dio, spingendo i cristiani a conoscerla, studiarla e amarla come mai era avvenuto in passato. Di passi ne sono stati fatti tanti: sono sorti gruppi di ascolto; i giovani hanno conosciuto l’esperienza stupenda della “Scuola della Parola”; recita delle lodi, dei vespri, dell’ora media non sono più espressioni del tutto sconosciute; negli incontri di preghiera, nelle celebrazioni, nella catechesi  non si prescinde mai dalla Parola; non è raro neanche incontrare persone desiderose di conoscere il Vangelo.
Almeno in teoria abbiamo capito che alla Parola di Dio spetta il primo posto, che c’è un primato della Parola che deve essere riconosciuto.

Eppure abbiamo ancora tanta strada da compiere.
Troppi cristiani non conoscono la Bibbia, non hanno mai letto il vangelo per intero, ignorano anche le pagine più note, perfino gli episodi più conosciuti della vita di Gesù.


I giovani, anche quelli che in qualche modo vivono la comunità cristiana, conoscono poco o nulla della Parola. Penso che la Bibbia abbia un valore culturale grandissimo, che non può essere ignorato e deve essere conosciuto anche da chi non aderisce alla fede cristiana. In una trasmissione televisiva hanno intervistato alcuni deputati e senatori, di tutte le componenti politiche, ponendo loro delle semplici domande sulla storia del cristianesimo.
O stavano zitti, o dicevano stupidaggini (Esempio: dove è nato Gesù? Risposte: a Gerusalemme, a Nazaret, in una stalla, in Africa nella parte orientale vicina al mediterraneo. La risposta giusta, come ben sapete, è Betlemme). Penso che almeno in questa occasione abbiano rappresentato benissimo la maggioranza degli italiani.

E’ vero che la fede non coincide con la semplice conoscenza; ma senza la conoscenza risulta difficile compiere il passo della fede, dell’apertura del cuore al vangelo di Gesù. E’ la motivazione per cui è stata indetta questa Giornata: stimolare, sia il singolo cristiano sia le comunità parrocchiali, a venerare, diffondere e valorizzare il più possibile la parola di Dio. Nella prassi del nostro agire occorre restituire alla Parola di Dio il primato che le spetta.

Il cardinal Martini scelse come titolo della sua seconda lettera pastorale “In principio la Parola” e sulla sua tomba in duomo troviamo la scritta “Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino”  (dal salmo 119).
La grande eredità di Martini: l’amore per la Parola, unica via per conoscere veramente Gesù, e per capire cosa ci sta dicendo cosa ci chiede oggi. Una parola da accogliere, non da usare. Una parola da rispettare senza manipolarla. Che ci trasforma, non che ci accarezza.

Georges Bernanos, nel libro “Diario di un curato di campagna”, del giovane prete protagonista dice: La parola di Dio! È un ferro rovente la parola di Dio. E tu che la insegni vorresti pigliarla con le molle per non bruciarti, non la afferreresti a piene mani?  I passi da compiere dunque, non sono solo quelli di una maggior familiarità con la Parola ma, una volta conosciuta, viverla. E’ la debolezza del cristiano: non lasciarsi plasmare dalla Parola, avere “altro” come lampada che illumina il cammino, annacquarla, usarla per i propri scopi, avere un pensiero e cercare di giustificarlo con versetti biblici.
E via di questo passo: modi di fare che manifestano poca fiducia nella Parola e tanta in noi stessi. Ma se non abbiamo fiducia nella Parola, la stessa fede diventa più o meno come un soprammobile, qualcosa che può anche essere bello ma in fondo inutile. Qualche volta però, i soprammobili sono pure brutti.

Questa giornata lascerà il segno se anche pochi di noi sentiranno il desiderio di conoscere, gustare e vivere la Parola.

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S. Teresa Benedetta della Croce


Siamo venuti a cercarti, o Signore, ma perché prima tu ci hai cercato. Desideriamo incontrarti ma sei tu, o Signore, che organizzi l’incontro. Fatti conoscere, o Signore, come colui che ha in mano l’iniziativa della mia vita. Concedi a me, o Signore, di non banalizzare questo mistero, di non fermarmi e fissarmi sulle cose che penso di avere preparato, pensato, fatto ma di essere disponibile e libero per accogliere la tua Parola
( Card. Carlo Maria MARTINI)

COMUNITA´ PASTORALE
S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

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