Giornata della vita Consacrata.

Nella festa liturgica della Presentazione di Gesù al Tempio, si celebra ogni anno la Giornata mondiale della vita consacrata. Nel Decanto di Lissone, quest’anno, la XXIV° edizione sarà celebrata sabato 1° febbraio con la S. Messa in Prepositurale alle ore 18,00.

Nella Giornata a loro dedicata, tutti i consacrati rinnovano l’impegno a essere “luce del mondo e sale della terra”, a operare per la pace e la fratellanza accogliendo l’invito del Pontefice a essere “uomini e donne che illuminano il futuro”.

La vita consacrata, nelle sue diverse forme, si colloca al cuore della dimensione carismatica e profetica della Chiesa. Essa è tale non tanto per le cose che fa, quanto per quello che è, per la sua testimonianza di una vita povera, casta e obbediente.
Nella Proposta pastorale Per l’anno 2019/2020 “La situazione è occasione”, l’Arcivescovo ci ricorda che “…la vita consacrata è la risposta a una vocazione a essere testimoni del Regno che viene”.
Il regno di Dio viene prefigurato profeticamente – dice il magistero della Chiesa – proprio nel vivere i consigli evangelici. Perché essi sono una testimonianza profetica? Innanzitutto perché sono stati praticati da Gesù stesso, indicano le caratteristiche della sua umanità. Egli chiama alcuni ad abbracciarli come forma di vita, mentre a tutti i fedeli sono indicati come punti di riferimento per la sequela e la imitazione di Cristo.

Dall’Esortazione apostolica “Christus vivit” di PAPA FRANCESCO leggiamo che:

254.Questa vocazione missionaria riguarda il nostro servizio agli altri. Perché la nostra vita sulla terra raggiunge la sua pienezza quando si trasforma in offerta. Ricordo che «la missione al cuore del popolo non è una parte della mia vita, o un ornamento che mi posso togliere, non è un’appendice, o un momento tra i tanti dell’esistenza. È qualcosa che non

posso sradicare dal mio essere se non voglio distruggermi. Io sono una missione su questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo». Di conseguenza, dobbiamo pensare che ogni pastorale è vocazionale, ogni formazione è vocazionale e ogni spiritualità è vocazionale.

255. La tua vocazione non consiste solo nelle attività che devi fare, anche se si esprime in esse. È qualcosa di più, è un percorso che orienterà molti sforzi e molte azioni verso una direzione di servizio. Per questo, nel discernimento di una vocazione è importante vedere se uno riconosce in sé stesso le capacità necessarie per quel servizio specifico alla società.

257. Per realizzare la propria vocazione è necessario sviluppare, far germogliare e coltivare tutto ciò che si è. Non si tratta di inventarsi, di creare sé stessi dal nulla, ma di scoprirsi alla luce di Dio e far fiorire il proprio essere: «Nel disegno di Dio, ogni uomo è chiamato a uno sviluppo, perché ogni vita è vocazione».]La tua vocazione ti orienta a tirare fuori il meglio di te stesso per la gloria di Dio e per il bene degli altri. Non si tratta solo di fare delle cose, ma di farle con un significato, con un orientamento. A questo proposito, Sant’Alberto Hurtado diceva ai giovani che devono prendere molto sul serio la rotta: «In una nave, il pilota negligente viene licenziato in tronco, perché quello che ha in mano è troppo sacro. E nella vita, noi stiamo attenti alla nostra rotta? Qual è la tua rotta? Se fosse necessario soffermarsi un po’ di più su questa idea, chiedo a ciascuno di voi di attribuirle la massima importanza, perché riuscire in questo equivale semplicemente ad avere successo;

276. Nel discernimento di una vocazione non si deve escludere la possibilità di consacrarsi a Dio nel sacerdozio, nella vita religiosa o in altre forme di consacrazione. Perché escluderlo? Abbi la certezza che, se riconosci una chiamata di Dio e la segui, ciò sarà la cosa che darà pienezza alla tua vita.

277. Gesù cammina in mezzo a noi come faceva in Galilea. Passa per le nostre strade, si ferma e ci guarda negli occhi, senza fretta. La sua chiamata è attraente, è affascinante. Oggi, però, l’ansia e la velocità di tanti stimoli che ci bombardano fanno sì che non ci sia spazio per quel silenzio interiore in cui si percepisce lo sguardo di Gesù e si ascolta la sua chiamata. Nel frattempo, riceverai molte proposte ben confezionate, che si presentano belle e intense, ma con il tempo ti lasceranno svuotato, stanco e solo. Non lasciare che questo ti accada, perché il turbine di questo mondo ti trascina in una corsa senza senso, senza orientamento, senza obiettivi chiari, e così molti tuoi sforzi andranno sprecati. Cerca piuttosto quegli spazi di calma e di silenzio che ti permettano di riflettere, di pregare, di guardare meglio il mondo che ti circonda, e a quel punto, insieme a Gesù, potrai riconoscere quale è la tua vocazione in questa terra.

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