18 maggio 2020 – Cent’anni fa nasceva San Giovanni Paolo II°: il Papa chiamato a introdurre la Chiesa nel terzo millennio di Mons. Pino CAIMI


San Giovanni Paolo II° ci ha insegnato soprattutto ad avere fiducia nel Signore. Subito, all’inizio del suo pontificato, ci ha invitato ad aprire le porte a Cristo, perché con il Suo aiuto possiamo creare un mondo di pace, generare il bene e far progredire tutta l’umanità. Lui stesso, nel corso della vita, ha dato una grandissima prova di umanità.
Di San Giovanni Paolo II° si è scritto molto e molto si è parlato. Ed è stupefacente che, in tempi in cui l’attualità e l’attenzione che suscita si consumano nel giro di ventiquattr’ore, non accenni invece a spegnersi l’interesse per la sua persona. Il numero delle sue biografie, apparse in più lingue e scritte da cattolici e non cattolici, credenti e non credenti, è sorprendente.
E vastissima è la bibliografia degli studi dedicati al suo magistero.

Egli è stato un’autorità morale unica e punto fermo di riferimento per un’umanità disorientata da un drammatico relativismo in materia di valori e verità, in preda a uno spaventoso smarrimento spirituale, alla disperata ricerca di un senso.
È riuscito a dare al papato dei nostri tempi una dimensione universale e planetaria, che oltrepassa i confini di Stati e continenti. Intrepido difensore dell’uomo, dei suoi diritti inalienabili – a cominciare dal fondamentale diritto alla vita –, della famiglia ai nostri giorni minacciata da più parti, Karol Wojtyła si è prodigato perché l’Europa tornasse finalmente a respirare con i suoi due polmoni, divenendo l’artefice della “primavera della libertà” nei Paesi dell’Europa centro-orientale per lunghi anni oppressi dal sistema totalitario del comunismo ateo.

Buon samaritano, si chinava con amore sulle piaghe e sulle ferite dell’uomo, facendosi voce di chi non ha voce.

La sua storia personale lo aveva reso compagno degli operai, di cui conosceva il duro lavoro e la fatica. Interlocutore esigente dei politici, degli intellettuali, degli scienziati del nostro tempo, egli è stato amico sensibile dei piccoli, dei deboli, dei poveri, degli emarginati, dei malati, di quanti sono nella sofferenza. Padre e fratello di tutti, tutti richiamava instancabilmente alla giustizia, alla solidarietà, al perdono e alla misericordia.

Coraggioso operatore di pace in un mondo dove miseria e ingiustizie si accompagnano all’odio, alla violenza, alle guerre. PAPA osannato dalle grandi folle che in tutti i continenti si radunavano attorno a lui per ascoltarne la parola e, al tempo stesso, PAPA contestato per il suo coraggio di annunciare verità controcorrente, di screditare mode e tendenze dominanti, di denunciare il male ovunque si annidasse.

Grande profeta dei nostri tempi e PAPA scomodo, perché – come ogni profeta – provocatorio segno di contraddizione.

Nell’era in cui l’immagine è diventata un business e in un mondo che idolatra la forma fisica e l’eterna giovinezza, che rincorre l’efficienza e il successo, che rifiuta e rimuove la realtà della vecchiaia, della malattia, della sofferenza e della morte, S. Giovanni Paolo II° ha messo coraggiosamente sotto gli occhi di tutti la sua vecchiaia, la sua malattia, la sua sofferenza e alla fine la sua morte. E in questo messaggio che diceva del valore e della dignità della vita umana in ogni sua stagione, le nostre società, cieche e schiave del fitness, hanno letto l’ennesima provocazione.
Scriveva Rex Murphy, un opinionista canadese della CBC: «Giovanni Paolo II è il leader più politicamente scorretto della scena mondiale e, secondo gran parte dei progressisti, sta sempre dalla parte sbagliata. Di volta in volta è il patriarca di una gerarchia intramontabile, l’antimateria del femminismo, l’uomo che ha mostrato i denti dinanzi a ogni riforma “modernista” […]. Egli è stupendamente, irrimediabilmente, politicamente scorretto. Ma ciò è del tutto irrilevante. Perché nell’uomo c’è qualcosa di più forte delle mode, qualcosa di più profondo delle correnti di pensiero che fanno tendenza, ed è una lucidità che non si piega ai tempi».

Dotato di una personalità forte, poliedrica e affascinante, San Giovanni Paolo II° è stato un contemplativo, un mistico immerso nella vita di preghiera e un uomo d’azione sensibile alle questioni più scottanti; grande comunicatore e uomo dei media; intellettuale, filosofo e sportivo innamorato della natura, della montagna, dello sci; teologo che esplorava il mistero di Dio e pastore vicino alla gente e attento ai problemi quotidiani delle persone; uomo di pensiero e poeta che avvertiva, irresistibile, il bisogno di addentrarsi negli abissi del Mistero.

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S. Teresa Benedetta della Croce

Chiamaci a lavorare Signore Gesù,
che hai chiamato chi hai voluto,
chiama molti di noi a lavorare per Te,
a lavorare con Te.
Tu, che hai illuminato con la tua parola
quelli che hai chiamati
e li hai sostenuti nelle difficoltà,
illuminaci con il dono della fede in te.
E se chiami qualcuno di noi,
per consacrarlo tutto a Te,
il tuo amore riscaldi questa vocazione
fin dal suo nascere
e la faccia crescere e perseverare
sino alla fine.
Amen.

(San GIOVANNI PAOLO II°)

COMUNITA´ PASTORALE
S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

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