Serata al Centro Famiglia sul tema: il dolore e la fatica nella separazione.

Al centro dell’attenzione di questa serata voluta della Pastorale della Famiglia della nostra Diocesi Ambrosiana  sono le situazioni problematiche ed anche i drammi che investono la famiglia.

Data:
10 Settembre 2014

Al centro dell’attenzione di questa serata voluta della Pastorale della Famiglia della nostra Diocesi Ambrosiana  sono le situazioni problematiche ed anche i drammi che investono la famiglia.
Porte aperte, per un incontro nella fede rivolto al cuore ferito dei separati, soli o che vivono nuove unioni.
“Il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica. Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità”. Parole di svolta, quelle pronunciate da PAPA BENEDETTO XVI° nella giornata conclusiva dell’Incontro mondiale delle famiglie di Milano – FAMILY- DAY – 3 giugno 2012 , nei confronti di separati e divorziati.

Parole importanti che, se da un lato confermano la bontà dell’impegno pastorale della Chiesa, da anni impegnata a diffondere una linea di accoglienza e di sollecitudine nei confronti delle famiglie disgregate, dall’altro indicano anche ai dubbiosi e ai tiepidi quanto sia importante allargare il cuore delle nostra comunità e avviare iniziative concrete a favore delle persone che portano sulla propria pelle le ferite del fallimento matrimoniale.
Soltanto in Italia, ogni anno, ci sono oltre trecentomila persone che, tra separazioni e divorzi, sperimentano quanto sia pesante accettare le conseguenze di un progetto che si infrange e trascina in un vortice di sofferenza e talvolta di disperazione progetti di vita costruiti negli anni con impegno e sacrificio.
Le decine e decine di episodi di cronaca nera di questi tempi, contrassegnati da esplosioni di violenza da parte di padri o mariti separati che non accettano la nuova condizione di marginalità all’interno della famiglia, confermano quanto sia urgente un accompagnamento che, accanto agli aspetti umani e sociali, sappia offrire sostegni spirituali e nuove prospettive di fede.
Attraversare la porta della fede con cuore ferito, indica con efficacia la situazione spirituale di chi si trova a vivere una condizione in cui si intrecciano delusione e rabbia verso tutto quel mondo di aspettative e di speranze finito in frantumi con il fallimento coniugale.
In questo baratro di macerie sentimentali e di sicurezze che si sfaldano c’è spesso anche la fede.
Amore e infinito sono un binomio indivisibile.
Quando viene meno uno dei due pilastri, anche l’altro vacilla e rischia di franare, rendendo così difficoltoso e amaro il passaggio alla nuova condizione.
La porta diventa così un simbolo della nostra vita.
Una vita fallita è come una porta chiusa, sbarrata.
Ma la porta è anche il luogo dove il Signore ci raggiunge e dove è possibile aprire il nostro cuore nel colloquio con lui e nella preghiera, soprattutto quando l’angoscia e il turbamento – sentimenti spesso dominanti tra le persone separate e divorziate – sembrano prendere il sopravvento.
Prendendo spunto da quanto scrive il poeta spagnolo M. Hernandez, che le ferite della vita, comprese in quel grande e misterioso affresco che si compone di vita e di morte, segnano sempre anche il cammino dell’amore.
Non c’è amore senza dolore, perché l’amore si alimenta con il dono di sé.
Ed è poi lo stesso amore che rende nobile il dolore, lo trasforma perché permette all’uomo di assumerlo e superarlo.
Terminiamo con un auspicio per i fedeli della nostra Comunità Pastorale S. Teresa Benedetta della Croce che é di pregare e di sentire fortemente l’impegno per la vocazione al matrimonio,  alla famiglia, con l’insieme delle dinamiche che essa comprende, ed anche di pregare per chi vive situazioni di crisi e difficili, per chi è rimasto solo per la vedovanza o per il divorzio, per i figli che patiscono di queste situazioni,  così pure per i nuclei familiari che si sono ricomposti.
Tutti siamo il popolo  di Dio pellegrinante verso la Casa di Dio  e insieme vogliamo camminare e bussare alla sua porta.  
Quindi l’appuntamento con le Porte Aperte in Via Montenero, è per martedì 23 settembre ’14, ore 21,00 presso il Centro Famiglia.

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Chi sei, dolce Luce, che ricolmi il mio essere e rischiari l’oscurità del mio cuore?
Mi conduci per mano come una madre e non mi abbandoni,
altrimenti non saprei muovere più nemmeno un passo.
Tu sei lo spazio che circonda il mio essere e lo prende con sé.
Se si allontanasse da te, precipiterebbe nell’abisso
del nulla nel quale tu lo elevi all’essere.
Tu, più vicino a me di me stessa e più intimo
del mio stesso intimo, eppure inafferrabile e inconcepibile,
incontenibile in un nome: Spirito Santo-Amore Eterno.
( S. Teresa Benedetta della Croce)

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes 
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

 

 

 

Ultimo aggiornamento

10 Settembre 2014, 23:10