La VOCE del PREVOSTO – NATALE: stupore, accoglienza, condivisione

Don Tiziano Vimercati – Prevosto della Comunità

NATALE_5_2015

 

Arcabas – Natività

(Maria) Diede alla luce il suo Figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo posò in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio (cfr Vangelo di Luca 2,7)

Come si può pensare che questo fatto, nella sua semplicità, un fatto simile a tanti altri avvenuti innumerevoli volte, e che avvengono ancora oggi, possa aver cambiato la storia del mondo?
Chi avrebbe potuto allora immaginare che la storia si sarebbe divisa tra un “prima” e un “dopo” la nascita di quel bambino?
Gesù non è nato come nascono i grandi della terra, i figli dei re.

Quasi nessuno se ne accorse, e in ogni caso, tutti tornarono presto nelle loro case, magi compresi.
La nascita di Gesù, così come la racconta san Luca, è l’immagine che più ci fa comprendere la realtà di questo bambino nato nella notte.                                   
Ci apre allo stupore: se il cuore non si è troppo indurito, il bambino risveglia in noi la sorpresa per ciò che l’uomo neanche avrebbe potuto sperare.
Un Dio che entra nella vita dell’uomo, che risponde al desiderio di conoscerlo non tanto facilitando il cammino verso di Lui, ma compiendo Lui quel cammino.
Lui ha raggiunto noi, accettando la realtà umana, compreso il rifiuto.
Così grande da farsi povero pur di starci vicino.                                                                                         
Ci apre all’accoglienza: pur di abbracciarci il nostro Dio si fa uomo. 
Noi lo possiamo abbracciare, adesso e tutti, nella situazione in cui siamo. Non occorre essere già santi.
L’abbraccio con Gesù avviene dentro la nostra miseria, il nostro peccato.
Lui non ha paura.
E’ da questo abbraccio che inizierà per noi il cammino della santità.                                                                                                              
Ci apre alla condivisione: Gesù è stato deposto nella mangiatoia, dove si depone il cibo.
Fin dalla nascita si dice che Gesù è il pane e la vita dell’uomo.
Per Lui non c’è altro posto per essere deposto se non nella mangiatoia.
Per Lui non c’è altro modo di vivere se non donarsi in cibo per i tutti noi. Lo stupore che proviamo nel contemplare la sua nascita ci apre il cuore per accoglierlo e accettare di essere abbracciati.
Ma, con Gesù, dobbiamo anche accettare di essere deposti nella mangiatoia, con Lui farci cibo a disposizione dei fratelli.
Solo così si segue Gesù e si celebra davvero il Natale.

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Le nostre attività personali
sono soltanto dei mezzi ordinati a un fine,
mentre l’amore del prossimo è il fine stesso,
perché DIO è Amore.
S. Teresa Benedetta della Croce

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
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LISSONE

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