La VOCE del PARROCO: Rallegrati – Rallegriamoci

Don Tiziano Vimercati – Parroco della Comunità

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Piero di Cosimo:  Incarnazione di Cristo

Dal Vangelo di Luca 1, 26-38. In quel tempo. L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: ” Rallégrati, piena di grazia, il Signore è con te “.
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: ” Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.
Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: ” Lo Spirito santo scenderà su di te, e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.  Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”.

La liturgia ambrosiana, nella domenica che precede il Natale, celebra la festa dell’Incarnazione o della Divina Maternità di Maria.
Il brano che oggi leggiamo, tratto dal vangelo di San Luca, è il famoso brano dell’annuncio dell’angelo. “Rallegrati”, disse l’Angelo Gabriele entrando nella casa di Maria.
Maria ha tutti i motivi per gioire, ma non è soltanto lei a gioire, anche il Signore si rallegra perché in Maria ha trovato la donna, la madre, la sposa che ha saputo dire il sì incondizionato al suo amore.
Da sempre Dio ha cercato l’amicizia con il suo popolo, lo considerava la sua sposa, una sposa da condurre nel silenzio del deserto per poter parlare al suo cuore e poterla riconquistare dopo le ripetute infedeltà.
In Maria ha trovato la donna che ha aperto il cuore, liberamente e in modo totale, “avvenga per me secondo la tua parola”.
Ecco, questo è il motivo della gioia del Signore. Il motivo per cui Maria gioisce ce lo ricorda l’Angelo stesso: perché  “il Signore è con te”.
Maria realizza quel desiderio che ogni uomo si porta nel cuore: fare esperienza di Dio, percepire la sua vicinanza, comprendere che il cammino della vita è fatto in sua compagnia.
Maria ha saputo rispondere in modo perfetto all’iniziativa di Dio.
Ma anche ciascuno di noi deve rispondere all’iniziativa di Dio.
Sicuramente il nostro sì non sarà come quello di Maria, assomiglierà di più a quello della sposa tanto amata ma infedele che ha bisogno di essere portata nel deserto per riscoprire l’amore.
Una risposta da noi, il Signore se l’aspetta perché viene a visitare anche noi, intende essere il Dio con noi e farsi nostro compagno di viaggio e a tutti dice “Rallegrati”.
Il mistero del Natale è la scelta di un Dio che ci ha visitati, quel Dio che da sempre desidera essere il “Dio con noi”.
Se vinciamo la tentazione di dare per scontata questa splendida notizia, se non ci siamo troppo abituati a sentirci dire che Dio entra nella nostra vita, dando tutto per scontato e in realtà non credendoci poi più di tanto, penso che dovremmo stupirci, come Maria, quasi turbati per qualcosa molto più grande di noi.
Lo stupore è parte essenziale della vita del cristiano, è appunto l’atteggiamento dell’uomo che si rende conto che Dio entra nella sua vita. L’iniziativa di Dio, se non la do per scontata, mi scalda il cuore, mi cambia la vita.
La vita riesco a metterla in gioco solo se mi sento interpellato, se so ancora meravigliarmi della parola del Vangelo.
Altrimenti diventiamo cristiani senza fede; forse osservanti della legge, ma non è detto, forse amanti della tradizione che rincuora e ci mette al sicuro ma che è anche capace di soffocare la voce dello Spirito.
Questo stupore, per noi indispensabile, ci è dato dall’incontro con Cristo, dal nostro saperci mettere in gioco.
Sono convinto che la vita, in un modo o nell’altro, prima o poi, cambia profondamente per chi si incontra davvero con il Signore Gesù.
Il prossimo Natale, ormai vicinissimo, è un’altra occasione propizia che ancora una volta il Signore ci dona.
Non sciupiamola.

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Le nostre attività personali
sono soltanto dei mezzi ordinati a un fine,
mentre l’amore del prossimo è il fine stesso,
perché DIO è Amore.
S. Teresa Benedetta della Croce

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
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