Don Tiziano Vimercati – Prevosto della Comunità
Lampedusa – Porta d’Europa di M. Paladino
Non è tra le giornate più conosciute quella che la chiesa ci chiede di celebrare oggi: la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.
Eppure è una questione attuale più che mai.
E neanche più da considerare una emergenza come ancora in molti continuano a fare, pensando che prima o poi finirà.
Al contrario la migrazione dei popoli e l’arrivo dei profughi sono fenomeni caratteristici della nostra epoca, da affrontare in modo serio, senza la pretesa di erigere muri, destinati prima o poi a crollare.
Raccolgo qualche spunto di riflessione dal messaggio del Papa “Migranti e Rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia”.
…Migranti e Rifugiati ci interpellano.
Già il titolo del messaggio non ci permette di tirarci fuori. I migranti, i rifugiati, i profughi ci interpellano.
Attraversano le nostre strade, li incrociamo ai semafori, bussano alle nostre porte, comunque camminano, anche se con fatica, al nostro fianco.
Non è soltanto vero che devono imparare ad avere il nostro passo, a calarsi nella nostra cultura, a rispettare i nostri valori; è vero anche che il nostro passo deve adeguarsi al loro, che sono portatori di altrettanti importanti valori e che è bene conoscere la loro cultura.
Accoglierli ci spinge a cambiare in meglio, a metterci in discussione.
Accoglierli porta a un vicendevole arricchimento.
Poco prima di mettermi a scrivere queste riflessioni ho visto in televisione ciò che sta accadendo in diverse città della Siria: terribili immagini di bambini, uomini e donne che stanno morendo di fame. Non è possibile non lasciarci interpellare, come si può andare a letto tranquilli?
Possibile che chi potrebbe non agisca, e c’è chi impedisce ad altri di agire?
Davanti alle immagini di gente che muore dilaniata dalla guerra e dalla fame dovremmo capire bene il perché tanta gente lascia il proprio Paese, anche se va incontro a un futuro incerto e faticoso, ma con almeno un briciolo di speranza.
…contestano le nostre chiusure.
Abbiamo, però, troppa paura del cambiamento, di perdere la sicurezza.
Dice il PAPA: Eppure non cessano di moltiplicarsi anche i dibattiti sulle condizioni e sui limiti da porre all’accoglienza, non solo nelle politiche degli Stati, ma anche in alcune comunità parrocchiali che vedono minacciata la tranquillità tradizionale.
Tra poco arriverà, nei locali della segreteria dell’oratorio S. Luigi, un piccolo gruppo di profughi. Nella logica del vangelo sono una grazia che ci è concessa, l’occasione, se sapremo accoglierli nel modo giusto, per crescere e migliorare.
Ci sarà qualche problema: può essere, non lo so.
Qualcuno potrà comportarsi male: può essere, non lo so.
I problemi però ci sono in ogni attività che svolgiamo e tutti noi potremmo comportarci male. Rimane l’opportunità che offriamo ai fratelli che coltivano il sogno di una vita degna di essere vissuta, di poterlo realizzare.
…ognuno di noi è responsabile del suo vicino.
Nel messaggio per la Giornata della Pace il PAPA, citando la vicenda di Caino e Abele, ci ha ricordato che il fratello deve prendersi cura del fratello.
Dio si è preoccupato anche dell’omicida Caino.
E’ sufficiente trovarsi nella situazione di bisogno per ricevere aiuto. Non sta a noi giudicare. Lasciamo il giudizio a chi ne ha la legittima autorità.
…coltivare la cultura dell’incontro.
Ricordo di aver scritto “guardiamoli negli occhi i nostri fratelli bisognosi” e le paure scompariranno e impareremo ad amare le persone che ci troviamo di fronte.
Occorre curare i contatti personali, avere la capacità di superare i pregiudizi e le paure.
Dopo la notte buia,
splende davanti a noi
la fiamma viva dell’Amore.
S. Teresa Benedetta della Croce
COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE