In ricordo di Padre Marco Ballabio – Don Tiziano Vimercati – Parroco.

Don Tiziano Vimercati

Qualche riflessione sulla vita del missionario  P. Marco, morto un mese fa.  
La vita di un missionario che sceglie di seguire Gesù e di vivere come lui, camminando per le strade del mondo, ha qualcosa di straordinario.
Così innamorato di Gesù, con il cuore consumato dal fuoco dell’amore, una gioia che trabocca e che non riesce a trattenere solo per sé, da non vedere altro che il suo Signore.

Una vita straordinaria che si realizza quando il missionario parte, quasi vagabondo per le strade del mondo, con l’unico, vero, insostituibile compagno di viaggio, il crocifisso, portato al collo e soprattutto custodito come il tesoro, nel proprio cuore.
Rimane straordinaria la vita di un missionario, nonostante le debolezze e le fragilità che accompagnano la vita di ogni uomo, se mantiene la purezza di cuore e l’umiltà di non sostituirsi, in nessun modo, a Gesù, e senza riprendersi, magari con gli interessi, ciò che era stato capace di donare.  
La vocazione di P. Marco non credo sia apparsa all’improvviso, affonda piuttosto le sue salde radici nelle scelte fatte fin da giovane, nell’aver accolto con gratitudine la bellezza del vangelo a lui insegnato dalla sua famiglia, dai suoi preti, dalle numerose persone incontrate e che in lui hanno lasciato il segno, dalla generosità nel mettersi al servizio nelle attività parrocchiali e soprattutto per i giovani in oratorio e nei campeggi.  

Immagino P. Marco, colmo di gioia e di entusiasmo, partire per la Colombia, forse convinto che avrebbe fatto cose straordinarie, avrebbe sostenuta e aumentata la fede della gente che avrebbe incontrato, avrebbe aiutato i poveri e gli ultimi a riscattarsi.
I sogni del missionario, i sogni del prete, i sogni di coloro che credono fermamente in cose belle e grandi. Poi forse la realtà è un po’ diversa da come la immaginiamo, la gente non sembra capire e quindi non apprezza ciò che per noi è importante al punto da essere la ragione di vita.

Diventa inevitabile fare i conti con la realtà, ma che in fondo è solo un ridimensionare le nostre pretese, riscoprire l’umiltà propria del servo inutile e un restituire a Dio anche il primato del nostro agire.
   
Giunge inevitabilmente nella vita del discepolo, del religioso, del missionario, il momento dell’umiltà, quando diventa inevitabile entrare nella logica dell’essere servi inutili, necessari ma in fondo inutili, quando ci si rende conto che è il Signore ad agire attraverso di noi, è che facciamo già tanto quando non ostacoliamo la sua opera.

Quando si capisce questo, è il momento della pace, della gioia perché ci sentiamo liberi dalla responsabilità di convertire il mondo, impegno che comunque non è alla nostra portata, e ci concentreremo su una vita di spiritualità autentica e carità vissuta, uniche vie alla nostra portata capaci di parlare al cuore degli uomini.

 

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O Dio, che in Gesù hai donato
la gioia della tua casa al ladro pentito,
dona al nostro fratello Padre MARCO
di partecipare al tuo regno di luce

e di pace e rendi noi,
che ancora siamo pellegrini,
capaci di seguirti con perseveranza
fino alla gioia della risurrezione,
per Cristo nostro Signore.

Amen.                         

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes 
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano

Lissone

                                                                    

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